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Anziana uccisa a Montesacro: fermati cinque nomadi

C’è una svolta nelle indagini sull’anziana uccisa a Montesacro nel suo appartamento la scorsa settimana. I Carabinieri della Stazione di Cinecittà hanno infatti fermato cinque nomadi.
Anziana uccisa a Montesacro: i Carabinieri hanno fermato cinque nomadi in relazione all’omicidio dell’89enne a seguito di una rapina nel suo appartamento. I cinque nomadi, quattro di origine serba e uno di origine bosniaca sono di età compresa tra i 20 e 42 anni. Appartenengono ai campi nomadi romani di Villa Gordiani e via Salviati. Le accuse per i cinque vanno da rapina pluriaggravata in concorso e omicidio, a seconda delle diverse posizioni. La svolta è arrivata quando uno di loro si è costituito, permettendo ai militari di risalire agli altri componenti della ‘banda’.
IL COMMENTO DEL MINISTRO SALVINI
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha così commentato: “Ringrazio le forze dell’ordine per la cattura dei 5 rom che hanno rapinato e ucciso un’anziana. Questi vermi meritano pene esemplari e galera certa, i campi rom si confermano una attrazione per i delinquenti: lavoriamo per chiuderli. Contiamo anche di poterli espellere in poco tempo perché di questa gente, in Italia, ne abbiamo le scatole piene“.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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