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Cronaca

FESTA DELLA REPUBBLICA Arrestati rom per borseggio

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FESTA DELLA REPUBBLICA Arrestati rom per borseggio

FESTA DELLA REPUBBLICA Arrestati rom per borseggio.

FESTA DELLA REPUBBLICA Arrestati rom per borseggio. Ieri, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, sono infatti giunte nella Capitale migliaia di persone. Ciò ha costretto i Carabinieri a scendere in campo con una serie di controlli atti a scongiurare qualsiasi fenomeno di illegalità.

I militari della Stazione Roma Quirinale hanno così tratto in arresto 5 donne rom di origini bosniache, di età compresa tra i 25 e i 33 anni. Il gruppo è stato pizzicato nei pressi del Circo Massimo mentre provavano a sottrarre il portafogli ad una turista indiana di 54 anni. Tutte già note alle forze dell’ordine, le ladre sono state trattenute in caserma e a breve saranno giudicate per direttissima. Dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.

In manette, ad opera dei Carabinieri della Stazione Roma piazza Farnese, è finito anche un cittadino tunisino di 46 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti. La sua colpa aver strappato un marsupio dalle mani di un anziano fermo al capolinea del tram 8 di piazza Venezia. L’uomo, che si è dato poi alla fuga a piedi, è stato notato dai militari, che lo hanno rincorso e arrestato con l’accusa di rapina aggravata.

Arrestato infine un cittadino peruviano di 62 anni, pluripregiudicato: a bordo di un bus ha infatti ripetutamente spintonato una ragazza per sottrarle il portafoglio. A bloccarlo non è bastato l’intervento di un altro passeggero: lo straniero ha aggredito anche lui e poi è sceso dal mezzo alla prima fermata utile. Sfortunatamente per lui, ad attenderlo ha trovato i Carabinieri, più volte allertati al “112” dai passeggeri impauriti. Arrestato con l’accusa di rapina impropria, è stato trattenuto in caserma in attesa del rito direttissimo.

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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