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MORTE DIABOLIK La figlia difende il papà dagli attacchi della stampa

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MORTE DIABOLIK La figlia difende il papà dagli attacchi della stampa

MORTE DIABOLIK Un lungo post con un duro attacco ai giornalisti e a tutti coloro che stanno speculando sulla morte di suo padre. Ginevra Piscitelli, figlia di Fabrizio “Diabolik”, ha voluto raccontare la sua verità.

MORTE DIABOLIK La figlia Ginevra, tramite un lungo post, ha voluto rispondere a tutte le notizie e alle storie che stanno circolando sul conto di suo padre, ucciso in un agguato a Parco degli Acquedotti a Roma pochi giorni fa. Questo il suo duro attacco alla stampa: “Non sono una che si è mai esposta sui social per difendersi o smentire determinate notizie. Però, in questo momento sento la necessità di dire la mia. Prima di tutto signori, imparate a distinguere le notizie reali da quelle d’effetto, sviluppate un minimo di capacità critica che vi sollevi dei dubbi. Una buona parte di giornalisti (purtroppo la maggior parte) fa il proprio lavoro con poca serietà e professionalità, dimenticando l’importanza della loro funzione nella società e cioè quella d’informarci su fatti REALI. Tuttavia i giornalisti continuano a montare notizie a tavolino da anni, perché hanno il via libera da un pubblico di persone che credono a tutto passivamente, del resto se domani uscisse un articolo con scritto “la terra è piatta ” una gran parte di persone ci crederebbe e ahimè questo nel 2019 è GRAVE. Ovviamente, visto che viviamo in un paese democratico (in realtà a me sembra poco distante da una rivisitazione di una dittatura) , ognuno ha il diritto di esprimere il proprio punto di vista. Tuttavia, oggi più che mai, leggendo articoli diffamanti nei confronti di mio padre (che a mio avviso, cercano di alimentare odio nei confronti di un defunto e nei confronti della nostra famiglia), leggendo commenti, di madri, padri di famiglia che ironizzano sulla morte di un uomo facendo squallide battute tipo “Chissà se non tocca anche a Eva” / “ah ma perché gli fanno anche i funerali? bastava una fossa biologica” / “uno in meno” ; mi sento di dire solo una cosa, una grande verità e cioè che, io non ho potuto scegliere mio padre (nonostante se avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei scelto sempre lui con tutte le sue imperfezioni), i miei nonni, di buona famiglia (come li definite voi dal vostro non so quale metro di giudizio) non hanno potuto scegliere il proprio figlio, questo per dirvi che un figlio, un padre, un marito, un fratello è una moneta, se la lanci in aria esce testa o croce, è un caso e in virtù di questo a tutti può succedere tutto. Inoltre vorrei sottolineare quello che molti giornali non dicono (perché se lo dicessero non farebbero tutto questo rumore purtroppo), mio padre fu arrestato, fu processato, fu condannato a 4 anni… Se qualcuno dei suddetti finora conoscesse la legge, potrebbe intuire da sé che se realmente mio padre fosse stato un “boss mafioso” come lo definiscono la maggior parte delle testate giornalistiche e gran parte delle persone nei commenti, chiaramente non avrebbe scontato solo 4 anni; di fatto mio padre non fu MAI condannato per “associazione a delinquere” tantomeno di stampo mafioso e il famigerato sequestro di 1.000.000 di beni (stimato da non so chi perché a me non risulta), ci ha dato ragione, non a caso è stato dissequestrato tutto. Chiusa questa parentesi, torniamo a noi… L’ignoranza e la superficialità sono due brutte bestie, perché abbinate ai social danno una libertà d’espressione a gente, pseudo giornalisti che si dimenticano una clausola importante dei rapporti umani e della libera espressione, cioè il RISPETTO, diritto e dovere etico-morale INVIOLABILE. Concludo dicendo che esprimere il proprio parere non ha nulla a che vedere con la diffamazione e gli insulti… Ma è pur vero che le mosche e le api volano uguali, la differenza sta in dove si posano. Forse dovreste riflettere…
A TESTA ALTA!”.

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La nuova identità del 2019: il mistero del presunto killer di Villa Pamphilj

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La nuova identità del 2019: il mistero del presunto killer di Villa Pamphilj

#SvelatoIlMisteroDellUomoConDueIdentità Chi è davvero Rexal Ford, l’uomo al centro di un drammatico caso di omicidio a Roma? Preparati a scoprire segreti nascosti e colpi di scena inaspettati! 🕵️‍♂️

L’identità nascosta di Rexal Ford

Rexal Ford non è il suo vero nome: in realtà, si chiama Charles Francis Kaufmann. L’uomo ha adottato questa nuova identità dal 2019, con un passaporto autentico che lo collega a misteriosi eventi. Negli archivi anagrafici degli Stati Uniti, Ford è registrato come Kaufmann, ma questa doppia vita lo lega a un caso scioccante: la morte di una bambina a Villa Pamphilj a Roma e l’occultamento del corpo della madre. Cosa ha spinto quest’uomo a cambiare nome e a finire coinvolto in un enigma tanto oscuro?

Il mistero sulla coppia

Da giorni, le indiscrezioni si accumulano sulla vera identità della donna che accompagnava Ford, da lui definita “mia moglie”. Ma un amico ha rivelato che potrebbe trattarsi di una hacker sotto copertura. E se dietro questa facciata si celasse una rete di inganni? Ford si spacciava per un regista di successo e aveva addirittura cercato di accreditarsi per un film da tre milioni di euro presso una società cinematografica di Roma. Il 7 maggio, il 46enne californiano si è presentato negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, presentandole come sua famiglia. Sarà il test del DNA a rivelare se era davvero il padre della piccola vittima – un dettaglio che potrebbe cambiare tutto!

La battaglia per l’estradizione

Ora, l’attenzione si sposta sulla Grecia, dove Ford è detenuto. Il Consiglio della Corte d’Appello di Larissa deciderà presto se estradarlo in Italia. Nonostante le autorità italiane lo vogliano per interrogarlo, l’uomo si è opposto alla consegna, alimentando ulteriori sospetti. Quali altri segreti emergeranno durante questa attesa? La vicenda resta avvolta nel mistero, con ogni nuovo dettaglio che promette rivelazioni esplosive.

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Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

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Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

#RexalFordScandalo: Il regista americano accusato di omicidio che voleva girare una commedia in Italia!

L’Email Misteriosa che Ha Iniziato Tutto

Immaginate di ricevere una email da un produttore inglese che vi presenta un enigmatico regista americano, Rexal Ford, pronto a conquistare Roma con un nuovo film. In quella mail del 28 aprile, Ford viene descritto come uno sceneggiatore e produttore alla ricerca di fondi per “Food Fight”, una commedia su un cuoco che apre un ristorante in Italia. Con un budget di 3 milioni di euro, Ford sperava di trasformare il progetto in una coproduzione italiana, sfruttando il tax credit per facilitare le riprese. Ma dietro questa offerta apparentemente innocua, si nascondeva un segreto che avrebbe sconvolto tutti.

L’Incontro Inaspettato a Roma

Ford arriva in Italia con la sua compagna e una neonata, atterrando proprio negli uffici di una società di consulenza cinematografica a Roma. I dirigenti ricordano un uomo dall’aspetto casual – giacca di pelle, jeans e scarpe da tennis – che non sembrava affatto un senzatetto. Durante l’incontro durato quasi due ore, consegna una sceneggiatura ambientata inizialmente a Malta, ma con l’idea di “relocarla” in Italia. La donna e la bambina aspettano in una saletta, senza destare sospetti. Era solo l’inizio di una storia che da commedia stava per trasformarsi in un vero thriller.

La Svolta Drammatica e la Fuga

Pochi giorni dopo, il 7 giugno, i corpi senza vita di una madre e della sua neonata vengono scoperti nel bosco di Villa Pamphili, scatenando un’indagine della polizia. Ford, nel frattempo, invia una seconda email alla società, affermando di stare lavorando sulla versione italiana del film e promettendo aggiornamenti. Ma due giorni dopo, sale su un aereo per la Grecia, forse per sfuggire alle autorità. Viene arrestato il 13 giugno a Skiathos, mentre le telecamere di sicurezza catturano i suoi movimenti a Roma e all’aeroporto di Fiumicino. Quello che doveva essere un film leggero si è rivelato un intricato giallo, con Ford al centro di accuse scioccanti che lasciano tutti a chiedersi: cosa nascondeva davvero questo regista?

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