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TRAGEDIA E GIALLO ALL’INFERNETTO – Giovane muore

TRAGEDIA E GIALLO ALL’INFERNETTO – Ancora non è certo se si stratta di un omicidio o di un suicidio
TRAGEDIA E GIALLO ALL’INFERNETTO – Nella giornata di ieri, all’Infernetto, in via Nogaredo, Roberto S. ha perso la vita dopo una caduta dal terrazzo della mansarda. Il 30enne, si trovava nella propria abitazione insieme a un amico che ha detto agli agenti di non essersi accorto di nulla. I vicini di casa, hanno allarmato la polizia dopo aver notato la presenza del corpo in giardino intorno una pozza di sangue. Sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato Lido.
Il ragazzo è stato trovato senza segni di violenza o lotta evidenti, ma vi erano presenti alcune ferite sospette, all’avambraccio e alla gamba, resta da capire se siano causate per evitare un impatto con la caduta finale o segni di colluttazione. L’amico che era nell’abitazione con lui, sarebbe dovuto rimanere a dormire lì, ascoltato dalla polizia, ha affermato di non aver sentito nulla né tanto meno accortosi di qualcosa. Sì è svegliato dal divano letto del salotto ed era pronto ad andarsene pensando che l’amico avesse raggiunto la fidanzata con il quale aveva litigato. Però nessuno dei vicini avrebbe sentito delle grida.
Ora il corpo è stato portato al Policlinico di Tor Vergata per eseguire l’autopsia e scoprire maggiori dettagli su questa morte che lascia molti dubbi su com’è avvenuta. Intanto la polizia ha sequestrato le auto della vittima e dell’amico, compresi i cellulari e stanno ricostruendo la giornata del ragazzo per capire cosa possa essere accaduto, senza escludere alcuna pista.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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