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Cronaca

ROMA Molestie al San Filippo Neri: medico a processo

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ROMA Molestie al San Filippo Neri: medico a processo

ROMA Molestie al San Filippo Neri: medico a processo.

ROMA Molestie al San Filippo Neri. Protagonista un anestesista di 60 anni, che scambiava letteralmente la sala operatoria del nosocomio per una hot sex zone. Proprio qui infatti il medico ‘corteggiava’ un’infermiera sfiorandole inappropriatamente il collo con le labbra. Altre ‘violenze’ avvenivano anche in una stanza del reparto di ginecologia, dove lo stesso 60enne approcciava senza permesso un’altra infermiera, baciandola e accarezzandola improvvisamente.

E’ stata la Procura a ricostruire le condotte del medico, ottenendone il rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata dall’abuso di relazioni d’ufficio. I magistrati inquirenti hanno inoltre accertato il linguaggio usato dal 60enne, più affine a quello di un personaggio del Decamerone che a quello di un medico. Tra le accuse contestategli vi è infatti anche l’aver apostrofato una dottoressa con termini a luci rosse. Un’altra infermiera – assistita dall’avvocato Loredana Vivolo – sarebbe stata invece oggetto di continue battute a sfondo sessuale. Che sono costate al medico un’accusa anche di stalking.

I fatti incriminati sarebbero avvenuti tra giugno 2017 e aprile 2018, quando le vittime si ribellano. Per questo, il gip ha deciso per l’interdizione dalla professione medica. Che però scadrà tra due settimane: pochi giorni ancora dunque e il medico sarà libero di tornare a ‘operare’ (in tutti i sensi).

INTANTO IN ARRIVO MILLE ORTI PER MILLE GIARDINI SCOLASTICI

Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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Cronaca

Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

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Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.

Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.

L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.

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