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Creano una “farm stupefacente” con 12 piante di marijuana

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Creano una “farm stupefacente” con 12 piante di marijuana

Creano una “farm stupefacente” nel loro villino per spacciare la marijuana, sequestrati anche 6,5 kg di erba

Creano una “farm stupefacente” – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Tivoli vicino a villa Adriana, hanno scoperto una vera e propria farm stupefacente messa su da diverse persone. Dopo aver scoperto questa coltivazione i Carabinieri, hanno provveduto ad arrestare 3 persone che sono finite in manette. A farne le spese sono stati: il proprietario di casa romano di 56 anni, una donna di Nettuno di 49 anni e un 66enne originario della provincia de L’Aquila. Ora tutti e 3, sono stati accusati di coltivazione e possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi clandestine.

I “soci” sono stati sorpresi a defogliare ben 12 piante di marijuana alte mediamente 180 cm e per un peso complessivo di circa 5 Kg, interrate nella proprietà del 56enne, ben protetta da una rete elettrificata. Le successive operazioni hanno consentito di scoprire e sequestrare, nell’ampio locale cucina del villino, un vero e proprio laboratorio. Qui erano in lavorazione e confezionamento altri 6,5 Kg di marijuana. Inoltre c’erano macchinari per la pesatura, per lo sminuzzamento del fogliame e per l’impacchettamento in buste termosaldate sottovuoto. Tra la droga, inoltre, è spuntato anche un fucile monocanna privo di marca e di matricola, perfettamente funzionante. Il romano di 56 anni è stato rinchiuso nel carcere di Rebibbia. I 2 complici sono stati disposti gli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni.

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INCENDIO ALL’OSPEDALE SANTO SPIRITO

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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