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ROMA Processo a porte chiuse per la giovane Desiree
ROMA Prosegue a porte chiuse il processo nell’aula bunker di Rebibbia per la morte di Desiree Mariottini. La sedicenne di Cisterna di Latina trovata morta il 19 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo.
A decidere per il processo a porte chiuse la terza Corte di assise dopo che la Procura ha sottolineato che Desiree era minorenne e che fra i reati c’è anche la violenza sessuale. Una richiesta a cui si sono associate tutte le parti. Subito dopo la decisione fatte uscire dall’aula le troupe tv. Alla sbarra ci sono quattro cittadini africani accusati di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza, avrebbero abusato a turno della ragazza dopo averle fatto assumere un mix letale di droghe. A incastrare alcuni di loro ci sarebbero tracce dei Dna trovate dagli investigatori sul corpo della ragazza.
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