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Aggredisce moglie e figlioletta poi minaccia il padre: peruviano nei guai

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Aggredisce moglie e figlioletta poi minaccia il padre: peruviano nei guai

Aggredisce moglie e figlioletta poi minaccia il padre con un coltello: peruviano nei guai.

Aggredisce moglie e figlioletta poi minaccia il padre con un coltello. Un episodio gravissimo quello avvenuto in un appartamento in zona Pietralata. Protagonista un 29enne originario del Perù, appena rientrato in casa, dove vive con la famiglia e i propri genitori. Una volta varcata la soglia, ha iniziato ad inveire contro la moglie, sotto gli occhi della figlia minore.

Le parole non sono però bastate all’uomo, che ha fatto loro seguire calci e pugni all’indirizzo della 34enne. A nulla sono valsi i tentativi di bloccarlo del padre, a sua volta minacciato dal figlio con un coltello.

Il 66enne è riuscito tuttavia a mettere in salvo nuora e nipote fuori dall’appartamento. Poi ha avvisato una vicina di casa, che ha provveduto a chiamare il numero unico di emergenza.

T.D.D., queste le iniziali del 29enne, aveva già assunto in passato comportamenti violenti. A confermarlo la stessa moglie, agli agenti del Reparto Volanti e del commissariato Sant’Ippolito, intervenuti immediatamente. I poliziotti hanno dunque tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia l’uomo, poi condotto presso il carcere di Regina Coeli.

Sequestrato invece il coltello, rinvenuto all’ingresso dell’appartamento.

INTANTO 50ENNE TENTA IL SUICIDIO: SALVATO DALLA POLIZIA

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

EventoChoc: Un’apericena per sostenere l’ex sindaco Gianni Alemanno in carcere? Scopri chi si schiera al suo fianco!

La controversa storia dietro l’evento

Un’apericena insolita sta per scuotere Rieti, organizzata per sostenere Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a 22 mesi nel caso Mondo di Mezzo. Da dicembre scorso, Alemanno è tornato in carcere per aver violato la messa in prova ai servizi sociali. Ma cosa spinge un evento del genere? Numerosi esponenti della destra sovranista hanno risposto alla chiamata, trasformando una semplice cena in un raduno che promette sorprese e dibattiti accesi.

Gli ospiti che non ti aspetteresti

Tra gli ospiti confermati c’è l’ex presidente della Regione Francesco Storace, che su X ha dichiarato: “Ci andrò volentieri perché le cose vanno dette senza paura”. Non solo: anche Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound e ora a capo di Exit, e Luca Malcotti, vice segretario generale dell’UGL ed ex consigliere regionale, hanno aderito. Immagina il mix di personalità che potrebbe emergere – un incontro da non perdere per chi ama i retroscena politici!

I dettagli che stuzzicano la curiosità

L’iniziativa è curata dai militanti del movimento Indipendenza, con figure come il vice segretario Chicco Costini e Beppe Lauria in prima linea. L’evento, ospitato al ristorante Da Chef in largo Velino Fratelli Conti, includerà un dibattito seguito da un concerto con Francesco Mancinelli, Silvia Preda e Nicolò Olivieri. Sul volantino si parla di una petizione per Alemanno, con un contributo di 15 euro per l’apericena (ingresso libero) e donazioni extra per le sue spese legali. Chissà quali segreti emergeranno durante la serata?

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

IngannoMadeInItaly Hai mai comprato castagne pensando fossero autenticamente italiane, ma in realtà venivano dall’estero? 😲 Scopri come la Guardia di Finanza ha sgominato un maxi-falso alimentare!

Il Sequestro Sbalorditivo

Immagina di aprire una scatola di castagne con il tricolore italiano ben in vista, ma al suo interno si nasconde un inganno internazionale. La Guardia di Finanza ha messo le mani su 54.000 confezioni di castagne in un’azienda agroalimentare nel Viterbese, scoprendo che il prodotto arrivava dall’estero nonostante l’imballaggio gridasse “made in Italy”.

L’Inganno che Ti Lascerà a Bocca Aperta

Non solo l’etichetta principale sfoggiava orgogliosamente il tricolore, ma le vere informazioni sulla provenienza erano nascoste in piccolo su un’etichetta secondaria sul retro. Un trucco astuto che poteva facilmente confondere i consumatori, facendoli credere di acquistare un prodotto genuino del Bel Paese. Chissà quante persone sono cadute in questa trappola!

Le Misure contro l’Azienda

Per il titolare dell’azienda, non è finita con il semplice sequestro: è scattato un ammonimento severo sulle regole da seguire per rendere trasparente la provenienza dei prodotti. Un avvertimento che potrebbe sconvolgere l’intero settore agroalimentario – e tu, stai attento a cosa compri la prossima volta!

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