29 Marzo 2024

ROMA E DINTORNI

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DECRETO INTERCETTAZIONI Lite Pd-M5S

DECRETO INTERCETTAZIONI Lite in Aula tra Pd e M5S sulla giustizia. La polemica è esplosa dopo che la deputata grillina Elisa Scutellà, durante il dibattito, ha fatto cenno all’inchiesta ‘Mondo di mezzo’ e alle dichiarazioni di Salvatore Buzzi sui suoi rapporti con gli esponenti romani del Partito Democratico.

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dichiarato: “Non ne sapevo nulla”. “È Casaleggio a voler far saltare tutto? Oppure Di Battista?”, si chiedono i piddini. Il ministro Federico D’Inca si scusa ma l’ex ministro Marco Minniti rivolgendosi all’ex Guardasigilli Andrea Orlando dichiara: “Voto solo per disciplina di partito ma è l’ultima volta”. I renziani spiegano: “Il decreto a noi non piaceva affatto ma mentre il Pd è preoccupato per le parole noi siamo allarmati per i contenuti delle leggi M5s. Lo scontro è solo rinviato”.

Ora non sono loro il problema nella maggioranza dato che si sta trattando con il Pd per le alleanze per le prossime Regionali. “È l’ ultima volta che seguiamo i Cinque stelle nel loro giustizialismo. Ora il ragionamento che accomuna tanti parlamentari è che occorre portare a casa dei risultati. C’è un problema di equilibrio, va marcata la distanza con il vecchio governo. Non possiamo sempre fare da sponda al M5S”, dicono dal Pd.

Le scuse della Scutellà hanno solo rimandato uno scontro che sembra ormai vicino. Il dem Walter Verini dichiara: “Abbiamo condiviso il dl intercettazioni nonostante l’intervento della deputata dei Cinque Stelle. Bisognerebbe ricordare sempre che le parole sono pietre. E il rischio è che le pietre tirino altre pietre. Ma questo è il momento del dialogo, l’importante è che la si finisca con le derive puramente identitarie”. Si punta a far incardinare la riforma del processo penale, comprendente l’accordo sulla prescrizione, quanto prima in Commissione Giustizia della Camera, prima delle Regionali. A fine marzo dovrebbe tornare alla Camera la proposta di legge Costa che mira a bloccare la riforma Bonafede e che i renziani voteranno ancora una volta.

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