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BLITZ DEI CARABINIERI Arrestati mandanti dell’agguato al cognato di Spada

BLITZ DEI CARABINIERI che a seguito di un’operazione complicata, sono riusciti a risalire ai mandanti della gambizzazione al cognato di Spada
BLITZ DEI CARABINIERI – Dopo appena un mese da quando accadde il tentato omicidio ai danni di Ascani, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia sono riusciti a indentificare i componenti dell’accaduto. Questa mattina, i militari di Ostia hanno dato il via a un’operazione di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma ai danni di 3 persone (F.G. 46enne romano, D.A. 41enne romano e C.R. 34enne romano). Questi, sono stati accusati del i del tentato omicidio ai danni di Ascani, cognato di Roberto Spada, avvenuto il 20 Aprile scorso in via Antonio Forni di Ostia vicino a un supermercato dove l’uomo fu preso di mira e ricevette colpi di pistola a entrambe le gambe. Il “gruppo di fuoco” è stato soprannomino dai Carabinieri che grazie alle loro indagini sono riusciti dopo appena un mese, il 20 aprile scorso, a prendere i sospettati.
INDAGINI
Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri del Nucleo Investifativo di Ostia e della DDA di Roma, la sparatoria è nata a seguito al predonomio dell’organizzazione criminale di cui fanno parte gli esecutori, in contrasto al Clan Spada, che va a posizionarsi nelle dinamiche di “riposizionamento” dei gruppi malavitosi sparsi sulla tavola criminale di Ostia. La vittia, Paolo Ascani è il cognato di Roberto Sapda (elemento apicale dell’omonimo clan, attualmente recluso in regime di 41 bis presso il carcere di Tolmezzo, a seguito dell’operazione denominata “Eclissi”). I 3 uomini accusati invece, sono vicini a un gruppo criminale nato da poco sul territorio di Ostia,
A tal proposito si evidenzia che la vittima, Paolo Ascani, è il cognato di Roberto Spada (elemento apicale dell’omonimo clan, attualmente recluso in regime di 41 bis presso il carcere di Tolmezzo, a seguito dell’operazione denominata “Eclissi”) mentre gli esecutori del tentato omicidio sono ritenuti contigui ad un gruppo criminale emergente sul territorio lidense, discendente dalla Camorra napoletana e da tempo insediato nel quadrante Est della Capitale. Il mandante dell’agguato, infatti, identificato nel pregiudicato quarantaseienne F.G., è cognato di Angelo Senese, fratello del boss detenuto Michele Senese detto “O’ Pazzo”.
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Roma e dintorni
Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

(Adnkronos) – Un grande sciame di api mellifere si è posato nei cortili interni del ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, proprio dove si affacciano gli uffici. Ma grazie alla tempestiva segnalazione del Mef la Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta per il suo recupero. L’intervento, tra stupore e meraviglia, di chi ha assistito si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore “porta-sciami”. A segnalarlo il complesso recupero è la stessa Fai, l’associazione degli apicoltori aderente a Confagricoltura, che si occupa da tempo dell’apiario collocato sul tetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di quello collocato sul tetto di palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura.
Si tratta di un fenomeno fuori stagione, le api, di norma, sciamano a primavera, dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale.
“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori. Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api “ministeriali” saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”.
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“Cucinavano tra i topi”: blitz in una pizzeria di Roma, scattano le multe
Una pizzeria-tavola calda situata nel quartiere Ottavia, nel XIV Municipio di Roma, è stata chiusa a seguito di un controllo congiunto tra gli agenti della sezione amministrativa del XIV Gruppo Montemario della Polizia Locale e il personale della ASL Roma 1. Il provvedimento è stato adottato dopo la scoperta di gravi carenze igienico-sanitarie, tra cui la presenza di infestanti, blatte ed escrementi di topo, riscontrati nei locali durante l’ispezione.
Oltre all’allarmante quadro igienico, sono state rilevate irregolarità nei titoli autorizzativi dell’attività commerciale. Al termine dei controlli, al titolare sono state comminate sanzioni per un ammontare complessivo di circa 9.000 euro.
Un secondo intervento ha interessato anche un bar, sempre nel territorio del XIV Municipio. In questo caso, le autorità hanno rilevato difformità nei titoli autorizzativi e ulteriori criticità sul piano igienico-sanitario. La ASL ha emesso una diffida, ordinando il ripristino delle condizioni idonee. Anche qui sono state inflitte sanzioni, per un totale di circa 8.000 euro.
Questi interventi si inseriscono nell’ambito delle attività di vigilanza portate avanti dalla Polizia Locale e dagli organi sanitari per garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica.
Questi episodi rappresentano l’ennesimo campanello d’allarme sulla necessità di controlli sistematici nei pubblici esercizi. I cittadini, spesso ignari delle condizioni in cui vengono preparati gli alimenti, hanno il diritto di consumare cibo in ambienti salubri e sicuri.
La tutela della salute pubblica non può essere lasciata alla buona volontà del singolo imprenditore, ma deve essere garantita da controlli frequenti, pene efficaci e un forte senso civico.
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