Cronaca
Tor Bella Monaca e Tor Vergata: blitz di arresti e sequestri di droga nelle ultime 48 ore

Una serie di arresti è stata portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Frascati nei due quartieri di Roma Est
Ad esito delle verifiche, i Carabinieri hanno arrestato 9 persone, sequestrato un centinaio di dosi di droga, tra eroina, cocaina, hashish e marijuana.
In via Biagio Platani, i Carabinieri hanno arrestato un 18enne romano che è fuggito alla vista dei militari per evitare un controllo. Fermato e perquisito, il giovane è stato trovato in possesso di 10 dosi di cocaina e 610 euro in contanti. In via dell’Archeologia, i Carabinieri hanno sorpreso invece quattro persone che si aggiravano con fare sospetto in una nota piazza di spaccio, fermandoli per un controllo. Si tratta di tre italiani, un 22enne, un 38enne e un 55enne di Roma, e un cittadino nigeriano di 28 anni, trovati in possesso di 57 dosi di cocaina, 30 dosi di eroina, 21 dosi di hashish e 1.145 euro in contanti, probabile introito ricavato dallo spaccio. Sempre a Tor Bella Monaca, in via Biagio Platani e via Kennedy, i Carabinieri hanno arrestato un 51enne originario di Torino e 30enne di Frascati che, a seguito di perquisizione personale, sono trovati in possesso di 27 dosi di cocaina, 2 dosi di marjuana, 2 dosi di hashish e denaro contante. In zona Tor Vergata, i Carabinieri sono intervenuti bloccando un 25enne romano, pusher, sorpreso mentre cedeva alcune dosi di droga ad un giovane. Nelle tasche dell’arrestato, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 29 dosi di cocaina e 160 euro in contanti. Degli arrestati, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, cinque sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza mentre tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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