Cronaca
LA RUSTICA Coppia di pusher in manette tra gli applausi dei residenti

LA RUSTICA Coppia di pusher in manette tra gli applausi dei residenti: “Ci avete liberato”.
LA RUSTICA Coppia di pusher in manette. E i residenti della zona, alla finestra, guardano e applaudono. “Eravamo ostaggi di queste persone, ci avete liberati“, hanno detto a gran voce mentre i due venivano portati via. Una sorta di ringraziamento alle forze dell’ordine per il lavoro svolto. A porre fine all’attività illecita, piuttosto remunerativa, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo Casilina. ‘Vittime’ delle manette un uomo e una donna di 23 e 32 anni, romani e incensurati. Sono accusati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Proprio il 23enne è stato notato intrattenersi fuori della sua abitazione con due uomini: un 56enne romano, con precedenti, e un 35enne di Formia residente nella Capitale, incensurato. Fermati, in loro possesso sono stati rinvenuti 10 involucri di cocaina. Che sono costati loro una denuncia a piede libero. Segnalato invece un 56enne venezuelano: addosso i militari gli hanno trovato un involucro con modica quantità di stupefacente, appena consegnatogli dallo stesso 23enne. All’interno dell’appartamento, dove oltre al pusher era presente anche la 32enne, su un tavolo sono state poi scoperte 131 dosi pronte alla vendita; 515 euro in contanti, ricavato dello spaccio; 3 cellulari e alcuni appunti manoscritti con entrate e uscite di denaro e droga. La coppia è stata così posta in regime di arresti domiciliari.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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