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“Intitolerei piazza di Roma a Hitler”: ex consigliere come Durigon

“Intitolerei piazza di Roma a Hitler: parole choc sui social di un ex consigliere comunale in quota Lega

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“Intitolerei piazza di Roma a Hitler”: ex consigliere come Durigon

“Intitolerei piazza di Roma a Hitler”: la proposta di un ex esponente della Lega.

Intitolerei piazza di Roma a Hitler“. Queste le parole (incredibili) postate sul proprio profilo Facebook da Andrea Santucci. Ex membro del consiglio comunale di Colleferro, ha voluto così dire la propria sul caso di Claudio Durigon. Il quale è finito nei giorni scorsi al centro delle polemiche per aver proposto di revocare l’intitolazione di un parco di Latina a Falcone e Borsellino per restituirla ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce. Santucci ha preso le difese dell’attuale Sottosegretario all’Economia, avanzando anch’egli una proposta simile.

L’ex capogruppo del Carroccio definisce “assolutamente corretto” il ripristino del nome originale del parco. “La storia – spiega – non andrebbe cancellata o peggio coperta”, come, fa notare, spesso succede. Questo dunque il motivo che lo spinge verso un altro ‘ritorno al passato’. Questa volta per Piazzale dei Partigiani, nel quartiere romano di Ostiense. “Mi piacerebbe tornasse a chiamarsi Piazzale Adolf Hitler“, la richiesta di Santucci. Che la motiva con ragioni di carattere storico ma anche economico: “Nel bene o nel male, questa è la nostra storia. E, per volerla nascondere, perdiamo moltissimo anche come turismo”.

LA REPLICA DELLA LEGA

La Lega si dissocia però dalla proposta di Santucci. Che, spiegano dal comitato capitolino, “non parla a nome del partito”, al quale tra l’altro non è più iscritto. Poi l’affondo: se qualcuno tentasse di coinvolgere la Lega, sarebbe responsabile di “diffondere falsità”, oltre che di “una grave strumentalizzazione politica”. E preannunciano, nel caso, azioni “nelle sedi appropriate”.

AMMISSIONE CHOC DI ALESSANDRA MUSSOLINI

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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