Attualità
Il Processo Omerovic: Difficoltà di traduzione rallentano le indagini.

Continua ad intricarsi il caso Omerovic, l’uomo di trentasei anni affetto da sordomutismo che il 25 Luglio del 2022 è caduto dal quarto piano del palazzo dove abitava, dopo che quattro carabinieri erano entrati nel suo appartamento.
Oggi sua sorella, principale testimone del processo, avrebbe dovuto esporre la sua versione: Pellegrini, uno dei quattro poliziotti, avrebbe sferrato pugni e calci ad Omerovic ed infine lo avrebbe lanciato dalla finestra con un atto di efferata violenza.
Questa versione ha come appoggio il fatto che i quattro poliziotti si trovavano nell’ appartamento dell’uomo senza nessuna autorizzazione giudiziaria. Anche le gravissime condizioni in cui Omerovic si è presentato in ospedale potrebbero essere riconducibili, oltre che al volo di 12 metri, anche a pestaggi e calci.
La sorella di Omerovic oggi era positiva e pronta a raccontare la sua versione della vicenda a Pm, Gip e ai Legali di Pellegrini, è stato però un problema di traduzione a rovinare tutto. L’interprete si è dichiarata non capace di intendere in maniera completa ciò che la sorella della vittima stesse dicendo.
Il Giudice ha quindi inevitabilmente rinviato l’incidente probatorio al 4 settembre di questo anno, senza aver ottenuto nessun progresso in questo spinosissimo caso.
Il processo Omerovic quindi resterà ancora a lungo irrisolto, mentre Pellegrini è tornato in servizio avendo finito l’anno di fermo prescritto dal tribunale, suscitando la violenta protesta di coloro che sono più vicini alla versione della sorella di Omerovic.
Pellegrini, se tutte le accuse di Omerovic e sorella dovessero rivelarsi vere, rischierebbe addirittura di essere imputato del reato di tortura: -l’atto di infliggere intenzionalmente dolore fisico o mentale grave a un individuo o di causargli sofferenze intenzionali-.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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