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Cronaca

Michelle Causo si poteva salvare: le agghiaccianti parole del baby killer

Michelle Causo si poteva salvare. La conferma ai magistrati del trapper arrestato

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Michelle Causo si poteva salvare: le agghiaccianti parole del baby killer

Michelle Causo si poteva salvare. E’ quanto emerge dall’interrogatorio di garanzia al quale sabato mattina è stato sottoposto il coetaneo accusato del delitto. Ascoltato nel Cpa di via Agnelli dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Roma, il giovane ha fornito ulteriori, macabri dettagli sulla vicenda. Su tutti, quello secondo cui, dopo averla accoltellata, non avrebbe fatto nulla per evitarle la morte.

Anzi, ha raccontato riportato da Il Messaggero, sarebbe rimasto impassibile ad assistere alla sua agonia, immersa in un lago di sangue. E quando il magistrato gli ha chiesto come mai si sia comportato così, il 17enne ha risposto senza esitazione: “Ormai era troppo tardi. Sapevo che mi avrebbero arrestato“. Per poi aggiungere, entrando sempre più nell’orrore: “Ho aspettato che morisse e poi ho pensato a come sbarazzarmi del corpo“.

Quanto al movente, invece, il giovane avrebbe ribadito l’ipotesi del debito contratto per la droga. Aggiungendo anche un altro dettaglio: “Mi ha detto ‘se non mi dai i soldi, dico a tua madre che ti fai le canne‘”. Una frase che avrebbe mandato il trapper su tutte le furie. La pista del giro di stupefacenti prende dunque sempre più corpo. Anche alla luce del fatto che l’appartamento dove è avvenuto il delitto sarebbe stato una base di spaccio.

All’interno, gli agenti della Squadra Mobile Sezione Omicidi hanno rinvenuto un laboratorio per confezionare ‘Purple Dark’, uno stupefacente sintetico dagli effetti devastanti. Quella mattina, Michelle, riporta Leggo, vi sarebbe entrata, inviata da qualcuno vicino a lei, proprio per riscuotere una somma provento di attività illecita. Intanto oggi la Scientifica effettuerà un altro sopralluogo nell’appartamento, alla ricerca degli elementi mancanti, tra cui l’arma del delitto.

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!

L’intrusione inaspettata

Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.

I fatti dell’incidente

Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.

Un precedente simile

Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema

Chi era Rinaldo Vuerich

Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.

L’incidente che ha scioccato tutti

Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.

I toccanti ricordi degli amici

Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.

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