Cronaca
Selfie col barbagianni a Piazza Navona, l’incredibile iniziativa stroncata dai Carabinieri
Selfie col barbagianni a Piazza Navona, la sorte dell’animale e dei proprietari

Selfie col barbagianni a Piazza Navona. Succede anche questo quando si vuole approfittare delle frotte di persone, cittadini e turisti, in giro per i monumenti della Capitale per fare soldi. E così, secondo quanto riporta Fanpage, ieri due uomini si sono serviti del particolare animale per attrarre i passanti e spingerli a scattarsi una foto con lui. Per fortuna, le forze dell’ordine se sono accorte e hanno provveduto a smantellare l’attività.
Sul posto sono infatti giunti i Carabinieri di San Lorenzo in Lucina e della Forestale di Roma. I due fotografi abusivi si sono così beccati una denuncia per l’accusa di detenzione illecita di animale selvatico. Il rapace notturno (nome scientifico Tyto Alba) è stato invece posto sotto sequestro. Ad incastrarli sarebbero stati proprio delle persone in transito da quelle parti, che si sono rivolte ad una pattuglia impegnata nei controlli nel Centro Storico.
Ai militari sarebbe stato raccontato che i due uomini apparentemente non avevano alcun permesso per fare quel che facevano. Oltretutto facendosi pagare, anche se piccoli importi, quasi delle mance. La coppia faceva infatti leva sul fatto che è raro vedere un barbagianni in quella zona. In questo modo, colpivano gli avventori, che si fermavano ad ammirarlo. L’intervento dei Carabinieri è riuscito però a porre fine all’insolita situazione.
I due uomini, cittadini est europei, sono stati fermati e controllati. Si è così scoperto che non avevano la certificazione Cites per tenere l’animale. Che ora si trova in custodia presso il centro Lipu del Bioparco di Roma. E sulla cui provenienza si sta al momento indagando: non si esclude che possa essere stato introdotto clandestinamente in Italia.
Cronaca
Carabiniere accusa collega di molestie e minacce con mitra al processo con paravento.

ScandaloNelleForzeDell’Ordine: Una carabiniera accusa il collega di molestie durante i pattuglie notturne! 😲
L’Incubo Durante i Servizi Condivisi
Una giovane carabiniera ha deciso di rompere il silenzio e denunciare il collega per presunte molestie ripetute e minacce, accadute proprio mentre erano in servizio insieme. Immagina la tensione in un’auto di pattuglia, dove avances inaspettate e tocchi indesiderati hanno trasformato il lavoro in un vero incubo.
L’Udienza Protetta e le Accuse Shock
In un’udienza a porte chiuse al tribunale di Latina, la donna ha richiesto un paravento per evitare di incrociare lo sguardo dell’imputato, alimentando la curiosità su quanto possa essere stato traumatico l’accaduto. Ha raccontato di messaggi insistenti sul cellulare, proposte di rapporti sessuali e gesti intimidatori come una mano sulla coscia, nonostante i suoi disperati tentativi di fermarlo.Gli Effetti Devastanti sulla Vittima
La carabiniera ha descritto come questi episodi l’abbiano spinta in uno stato di stress e ansia profondi, tanto da attirare l’attenzione della sua comandante. Quest’ultima ha avviato un procedimento d’ufficio, lasciando tutti a chiedersi: quanto è diffusa una cultura di silenzio in ambienti come le forze dell’ordine?
La Controffensiva della Difesa
Ma c’è un colpo di scena che rende la storia ancora più intrigante: la difesa dell’imputato ha puntato il dito sulla vittima, contestando la sua coerenza. Senza una denuncia formale e con messaggi affettuosi che sarebbero stati cancellati, i dettagli misteriosi potrebbero cambiare tutto – o no?
Il Processo Si Infiamma
Il caso è tutt’altro che concluso, con l’udienza aggiornata all’11 settembre per ascoltare la testimonianza della comandante. Riuscirà a emergere la verità? Non perdere gli aggiornamenti su questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso! 😮
Cronaca
Ostia, Casa Clandestina sigillata per disturbo alla quiete pubblica al locale

IncredibileSerieDiControlli #LocaleSottoFuoco Un locale che subisce un’ispezione ogni tre giorni: scopri la storia di denunce e battaglie legali che sta facendo impazzire i residenti!
Gli Accertamenti Senza Fine
Immaginate un locale che, negli ultimi cinque anni, è stato sottoposto a oltre 710 controlli: un ritmo serrato che equivale a un’ispezione ogni tre giorni. Tutto nasce dalle continue denunce e segnalazioni dei residenti della zona, che hanno trasformato questo posto in un vero e proprio campo di battaglia burocratica.. Cosa avrà mai fatto per attirare tanta attenzione?
La Battaglia del Gestore
Al centro di questa tempesta c’è Diego Giannella, il gestore del locale, che non ci sta e ha presentato ricorso per difendere la propria attività. Ma quali segreti si celano dietro queste ispezioni a raffica? Scopri come questa storia potrebbe riservare colpi di scena inaspettati!-
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