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Comunicazioni: in calo gli ascolti tv, vola l’e-commerce. Le rilevazioni di Agcom

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Comunicazioni: in calo gli ascolti tv, vola l’e-commerce. Le rilevazioni di Agcom

“Gli ascolti televisivi calano, Corriere.it primo sito di informazione. L’e-commerce in crescita.”

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato oggi l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo ai primi nove mesi dell’anno, riguardante la televisione e le piattaforme online. Nel settore televisivo, si è registrata una flessione del 2,8% negli ascolti medi giornalieri dei primi nove mesi dell’anno rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Nell’ambito televisivo, è stato rilevato che Mediaset ha superato la Rai, con 3,03 milioni di spettatori nella fascia “intero giorno” e 37,5% di share. Per quanto riguarda la fasce orarie, si è ridotto il numero di spettatori nel “prime time” e nel “giorno medio” rispettivamente di 2,31 milioni di unità (-11,0%) e 0,94 milioni (-10,4%) rispetto al 2019.

Analizzando l’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, si sono registrati 37,3 milioni di utenti unici, con una flessione di 2 milioni di visitatori rispetto a settembre 2022. Corriere.it con 28,6 milioni di utenti unici si conferma primo nella classifica dei siti di informazione, seguito da La Repubblica e TGCOM24.

Relativamente alle piattaforme online di e-commerce, si è registrato un incremento di oltre 38 milioni di utenti unici a settembre 2023 rispetto al 2022, con Amazon in testa alla classifica con 35,7 milioni di utenti unici, seguito da eBay con 16,6 milioni e Temu con 14,3 milioni di utenti.

Per quanto riguarda lo streaming video, si è evidenziata una flessione del 9,4% rispetto a settembre 2022.

In conclusione, i dati dell’Osservatorio Agcom mostrano un quadro in evoluzione per quanto riguarda gli ascolti televisivi e l’utilizzo delle piattaforme online, con una costante crescita dell’e-commerce.Calo degli ascolti televisivi nel 2023: come stanno cambiando le abitudini dei consumatori

Secondo l’Osservatorio Comunicazioni di Agcom, si è osservata una contrazione degli ascolti per i principali operatori, ad eccezione del servizio Now di Comcast/Sky che ha registrato una crescita del 22,2%. Netflix, ad esempio, ha visto una riduzione del 6,6% del tempo dedicato alla visualizzazione dei contenuti nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche piattaforme come Amazon Prime Video, Disney+ e Dazn hanno subito una contrazione del tempo di fruizione. È importante notare che le rilevazioni Agcom non comprendono il traffico proveniente dai televisori connessi.

Le piattaforme di video on demand (VOD) che offrono servizi gratuiti hanno registrato una contrazione dell’audience di circa 2,4 milioni di navigatori unici collegati a settembre 2023 rispetto all’anno precedente. Tra le piattaforme VOD gratuite, le più visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites, Sky TG24 e RaiPlay. Il tempo di navigazione relativa a questa tipologia di siti è stato stimato in circa 26 milioni di ore, con una flessione di oltre un milione di ore rispetto all’anno precedente.

Le vendite dei quotidiani continuano a diminuire nei primi nove mesi del 2023. In media, giornalmente, sono state vendute 1,43 milioni di copie, registrando una flessione su base annua dell’8,8% e del 32,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019. Tuttavia, i quotidiani venduti in formato digitale non hanno registrato variazioni significative su base annua, mostrando addirittura una crescita del 13,9% rispetto al 2019.

In relazione ai diversi generi editoriali, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati generalisti hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari all’11,8% rispetto ai corrispondenti volumi del 2022 ma, allo stesso tempo, hanno registrato una contenuta crescita nella vendita giornaliera di copie in formato digitale pari al 4,6%.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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