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Specialità Romane Natalizie: Carciofi, Baccalà e Agnello Fritti

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Specialità Romane Natalizie: Carciofi, Baccalà e Agnello Fritti

Il Fritto nella Tradizione Natalizia Romana

A Roma, le festività della Vigilia e del Natale sono caratterizzate da un’ampia varietà di piatti tipici della tradizione culinaria locale. In particolare, i fritti occupano un ruolo centrale nel menu delle festività, con carciofi, broccoli, baccalà e agnello che catturano l’attenzione di tutti i commensali. Questi piatti sono apprezzati sia dagli adulti che dai bambini, e riescono a soddisfare una vasta gamma di preferenze gastronomiche.

Fritto di Verdure: L’Inizio del Pasto

Uno dei modi più diffusi per iniziare il pasto durante queste festività è con un fritto di carciofi, broccoli o altre verdure miste di stagione. Queste verdure, perfette per essere servite come antipasto, possono essere accompagnate da salse a base di formaggio o confetture di frutta. Il fritto può anche servire come secondo piatto o contorno, rispettando la tradizione cattolica che evita la carne durante la Vigilia di Natale e predilige il baccalà.

Carciofi e Broccoli Fritti: Un Classico Moderno

I carciofi e i broccoli rappresentano i fritti tipici delle festività natalizie a Roma. Questi possono essere presentati come antipasto o contorno e spesso vengono conditi con limone oppure accompagnati da salse fresche. Contrariamente al fritto misto romano, i fritti natalizi sono composti esclusivamente da verdure di stagione.

Baccalà e Frittura di Pesce per la Vigilia di Natale

La Vigilia di Natale a Roma è tradizionalmente associata ai piatti a base di pesce. Tra questi, il baccalà fritto è il vero protagonista, insieme alle altre fritture di pesce come calamari, gamberi e lattarini. Questi piatti rappresentano un’ottima scelta per chi desidera rispettare la tradizione di non consumare carne durante questa giornata speciale.

L’Agnello Fritto: Il Protagonista del Pranzo di Natale

Il giorno di Natale, i secondi si arricchiscono con l’agnello fritto in diverse sue parti, tra cui le costolette e la testicciola. Non mancano le fettine panate di vitella, che completano un menu ricco e variegato, capace di soddisfare anche i palati più esigenti.

Per ulteriori dettagli, consultare la [fonte](https://www.fanpage.it/roma/come-il-fritto-romano-tipico-della-vigilia-e-natale-carciofi-baccala-e-agnello/).

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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