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La Chiusura Anticipata del Parlamento: Verità o Mito per il Derby Lazio – Roma?

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La Chiusura Anticipata del Parlamento: Verità o Mito per il Derby Lazio – Roma?

Le Voci di Chiusura del Parlamento

Si è diffusa la notizia che il Parlamento avrebbe chiuso in anticipo per consentire a deputati e senatori di assistere al derby Lazio – Roma, sia allo stadio che in tv. Tuttavia, questa narrazione non riflette completamente la realtà.

La Camera e il Senato al Lavoro

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i deputati sono rimasti regolarmente al lavoro. Il Senato, invece, ha terminato i lavori circa un’ora prima del solito, ma questo non rappresenta un evento straordinario. Dalla mattina si parlava di una possibile modifica del calendario per permettere ai numerosi appassionati di calcio nel Parlamento di seguire il derby, valido per i quarti di finale di Coppa Italia alle 18:00. Nonostante le numerose voci, la Camera ha continuato i lavori come previsto, mentre il Senato ha chiuso leggermente in anticipo.

Comunicazioni del Ministro della Difesa

Nella mattinata, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha tenuto delle comunicazioni presso la Camera dei deputati sulle forniture militari all’Ucraina. A Montecitorio si è discussa la questione a lungo, seguita da un voto. Nel pomeriggio, Crosetto si è recato al Senato per le stesse comunicazioni, che sono state votate e approvate sia alla Camera che a Palazzo Madama.

Chiusura Anticipata del Senato

Al Senato, la discussione generale è stata omessa, passando direttamente alle dichiarazioni di voto dopo l’intervento del ministro Crosetto. La seduta è terminata intorno alle 17:15, permettendo ai senatori di seguire il derby in televisione, ma non per coloro che si erano recati allo stadio Olimpico. Nonostante le insistenze del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, noto tifoso romanista, e del presidente della Lazio, Claudio Lotito, il Senato nega che il derby abbia influenzato la chiusura dei lavori. Secondo il Senato, la decisione di passare direttamente al voto è stata presa perché la discussione generale era già avvenuta alla Camera.

Posizione di Montecitorio

Da Montecitorio, invece, giungono smentite relative a qualsiasi sospensione anticipata dei lavori. Fonti parlamentari chiariscono che non è stato previsto alcuno stop anticipato e che i lavori odierni avrebbero continuato fino al termine dell’esame del piano Mattei, seguito dall’esame delle “disposizioni in materia di illeciti agroalimentari”. Le fonti confermano che l’esame del provvedimento era in corso e la votazione prevista per la serata.

Conclusione

Nonostante le voci e le speculazioni, il Parlamento ha continuato a svolgere i suoi compiti istituzionali, sebbene con alcune variazioni sui tempi di chiusura. Le festività calcistiche hanno avuto, al massimo, un’influenza minima sul normale corso dei lavori parlamentari.

Fonte originale: [Fanpage](https://www.fanpage.it/politica/la-vera-storia-del-parlamento-che-chiude-prima-per-il-derby-lazio-roma/)

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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