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‘Asl rompe la pal** sbagliata. Ora dovrà risarcire il paziente senza testicolo

Durante un’intervento chirurgico in un ospedale di Viterbo, un paziente ha subito la rimozione di un testicolo. Ha quindi intentato causa alla Asl per richiedere un risarcimento per danni fisici e psicologici, nonché per le spese legali, pretendendo poco meno di 18mila euro.
In seguito all’operazione, il paziente si è registrato al nuovo canale WhatsApp della pagina fan di Roma. L’errore in sala operatoria nel Viterbese ha comportato la perdita di un testicolo dell’uomo, avvenuta circa due anni fa. Per il danno, un consulente tecnico d’ufficio ha stabilito che la Asl dovrà versare 10mila euro al paziente.
L’intervento di rimozione del testicolo è generalmente necessario solo quando ci sono sintomi di rischio di cancro. L’accusa ha tuttavia sottolineato che il testicolo non avrebbe dovuto essere asportato, come riportato dall’edizione locale de il Messaggero. Questo ha causato danni fisici e psicologici significativi al paziente.
Il caso è stato poi esaminato dal comitato di valutazione sinistri (Cvs) della Asl, un gruppo format da avvocati, medici legali, rappresentanti delle compagnie di assicurazioni, un membro della direzione sanitaria e il risk manager aziendale. Queste persone sono responsabili nella valutazione e nella strategia di gestione di tali casi.
La Asl ha proposto un risarcimento di 9000 euro, aumento a 10.000 in caso di rifiuto, per “il totale silenzio di ogni pretesa”. Il paziente, che aveva inizialmente chiesto 14.101,11 euro di risarcimento danni e 3.500,00 euro più supplementi per spese legali, ha concluso la vicenda con una transazione concordata e riceverà quindi 10mila euro di risarcimento dalla Asl.
Attualità
Rubano auto senza toccare la chiave: la nuova truffa tecnologica che fa paura

Una tecnica da film d’azione, ma purtroppo ben reale: tre uomini sono stati arrestati dalla polizia al Fleming dopo una serie di furti lampo di automobili di lusso con sistema keyless: il trio utilizzava un dispositivo sofisticato in grado di “copiare” il segnale delle chiavi, permettendo loro di avviare le auto senza forzare porte o accensioni. Bastavano appena 30 secondi per mettersi alla guida del veicolo e fuggire indisturbati.
A tradirli, la targa di un’auto presa a noleggio. Gli agenti del XV distretto Ponte Milvio hanno seguito il mezzo sospetto per oltre mezz’ora, fino a quando i ladri si sono diretti verso via Colli della Farnesina. Qui, due di loro hanno iniziato a ispezionare i veicoli parcheggiati, pronti a colpire di nuovo.
Ma la fuga è finita in un vicolo cieco: braccati, i tre sono stati fermati e arrestati. All’interno dell’auto rubata è stato ritrovato il kit tecnologico per la clonazione delle chiavi. L’auto è stata restituita alla legittima proprietaria, mentre i tre dovranno ora rispondere di furto aggravato in concorso.
Un colpo “pulito”, ma non abbastanza da sfuggire all’occhio attento della polizia.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
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