Attualità
Dani Alves condannato. Condanna per l’ex calciatore

Le ultime news relative all’arresto di Dani Alves sono state rilasciate il 22 Febbraio 2024 alle 10:15. L’ex calciatore brasiliano è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per violenza sessuale dal Tribunale. Una volta scontata la pena, Alves dovrà vivere in libertà vigilata per cinque anni.
La sentenza è stata pronunciata in mattina. Oltre alla pena di carcere e alla libertà vigilata, Alves ha ricevuto un’ordinanza restrittiva di nove anni in merito alla vittima. Inoltre, dovrà pagare un risarcimento di 150.000 euro alla vittima. Questa decisione è stata presa in conseguenza delle prove presentate dal tribunale che indicano che la vittima non era consenziente.
Il tribunale di Barcellona ha rilasciato ulteriori dettagli sul caso. Alves è stato condannato per aver violentato una ragazza di 23 anni nei servizi igienici del Sutton nightclub di Barcellona, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Nonostante la richiesta della Procura di una pena di 9 anni, la pena inflitta all’ex calciatore di Barcellona, Siviglia, e Juventus è stata di 4 anni e 6 mesi. Alves si trova attualmente nel centro penitenziario Can Brians 2 e ha già scontato oltre un anno di carcere.
Il processo ha visto anche la testimonianza dell’ex moglie di Dani Alves che ha rivelato dettagli della notte della violenza. Entrambi i lati, Alves e la Procura, possono fare ricorso contro questa sentenza. La Procura ha espresso soddisfazione per il verdetto, ma non esclude la possibilità di ricorso. Poiché la vicenda è complessa, ci sarà bisogno di un periodo di valutazione per stabilire se la gravità della sentenza è adeguata ai fatti.
Attualità
Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.
Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.
Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.
Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.
L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.
Attualità
Il divieto degli smartphone a scuola: una scelta coraggiosa?

Di fronte all’annuncio del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di estendere il divieto dell’uso dei cellulari anche agli studenti delle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico, l’opinione pubblica si spacca: da un lato c’è chi accoglie con favore la misura, considerandola una necessaria inversione di rotta per ridare centralità alla didattica, dall’altro lato, non mancano le critiche: è davvero questo il modo giusto per affrontare il problema?
Valditara parla di un “intervento improcrastinabile”, giustificato dagli “effetti negativi ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica”. In effetti, numerosi studi hanno messo in luce il legame tra l’uso eccessivo degli smartphone e cali di attenzione, peggioramento del rendimento scolastico, aumento dell’ansia e disturbi del sonno.
Tuttavia, vietare l’utilizzo degli smartphone in classe può sembrare un approccio troppo rigido, quasi punitivo. Non tutti gli studenti usano il cellulare per distrarsi: alcuni lo sfruttano come strumento di studio, per cercare informazioni, tradurre testi, accedere a materiali didattici. Bandirlo in modo assoluto rischia di mandare un messaggio sbagliato: lo smartphone è un nemico, e non un mezzo da imparare a gestire.
Forse è proprio qui il nodo centrale della questione: educare, piuttosto che proibire. In un mondo in cui la tecnologia penetra ogni aspetto della vita quotidiana e lavorativa, non sarebbe più utile insegnare ai ragazzi un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali? Imparare a staccarsi dallo schermo, a concentrarsi, a distinguere tra tempo utile e tempo perso, è una competenza fondamentale tanto quanto la grammatica o la matematica.
Inoltre, c’è da chiedersi quanto il divieto sarà davvero applicabile e quanto sarà efficace. Chi controllerà? Con quali sanzioni? Non si rischia di creare solo tensione tra docenti e studenti, senza risolvere il problema alla radice?
Il provvedimento annunciato dal ministro Valditara ha il merito di rimettere al centro il valore del tempo scolastico e l’urgenza di affrontare la questione del digitale tra i giovani. Tuttavia, un vero cambiamento culturale richiede più di un semplice divieto: serve un’educazione digitale integrata, una collaborazione tra scuola e famiglia, e una riflessione collettiva su che tipo di cittadini vogliamo formare.
-
Ultime Notizie Roma2 giorni fa
Piazza di Spagna. Macchina sulla scalinata fra lo stupore dei turisti
-
Attualità3 giorni fa
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza
-
Attualità5 giorni fa
Toystellers Forever Young: i giocattoli crescono con noi e diventano opere d’arte
-
Video2 giorni fa
Minacce e Botte, Maranza e Ladri si Alza la Tensione VIDEO