Attualità
Leader Houthi avverte l’Italia: sarà bersaglio se partecipa all’attacco verso Yemen

Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader del gruppo ribelle yemenita Houthi, ha avvertito che l’Italia sarà un bersaglio se partecipa all’aggressione contro lo Yemen. Durante un’intervista, ha esortato gli europei a esercitare un maggiore pressione sui responsabili delle atrocità commesse a Gaza.
Al-Houti, il cui gruppo è alleato di Hamas, ha condotto numerosi attacchi dal mese di novembre contro le navi che navigano attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, al-Houti ha commentato l’intenzione dell’Unione Europea di avviare una nuova missione militare difensiva nel Mar Rosso. In tale contesto, l’Italia, insieme a Francia e Germania, rivestirà un ruolo importante. Al-Houti ha poi esortato gli europei ad aumentare la pressione sugli autori delle atrocità a Gaza, sottolineando che “qualsiasi altra giustificazione per l’escalation da parte degli europei è inaccettabile”.
Al-Houti ha definito gli attacchi perpetrati dagli Stati Uniti come “aggressioni illegali e di un terrorismo deliberato e ingiustificato”. Gli aerei americani e britannici hanno lanciato 48 attacchi aerei contro lo Yemen, colpendo diversi obiettivi, tra cui Sana’a e Hodeida. A suo dire, queste azioni non ridurranno le capacità delle forze yemenite, ma le rafforzeranno.
Intanto, le forze statunitensi hanno annunciato di aver condotto nuovi attacchi aerei contro cinque missili nello Yemen. Questi attacchi sono avvenuti a seguito di una serie di raid aerei americani e britannici in risposta alle azioni dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Secondo il Comando USA per il Medio Oriente, le forze armate statunitensi hanno “condotto un attacco di autodifesa” contro un missile Houthi da attacco terrestre e quattro missili da crociera antinave. Questi ultimi erano pronti per essere lanciati contro le navi nel Mar Rosso.
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Amica di Stefania Camboni, uccisa a Fregene rapporti familiari erano una porcheria ma senza veri litigi

MisteroUccisioneFregene Hai mai immaginato cosa si nasconde dietro i silenzi di una famiglia apparentemente tranquilla? Ecco la storia sconvolgente dell’amica di Stefania Camboni, con rivelazioni che potrebbero cambiarti la prospettiva!
L’amica di Stefania Camboni, tragicamente uccisa a Fregene, ha condiviso dettagli che lasciano tutti senza parole, sollevando interrogativi su dinamiche familiari inaspettate. ‘Rapporti in famiglia non erano granché’, ha confidato, lasciando intendere tensioni sotterranee che nessuno si aspettava.
Scopri le Dinamiche Nascoste
Mentre le indagini procedono, emergono particolari che alimentano la curiosità: la vita quotidiana di Stefania potrebbe celare segreti inaspettati, con l’amica al centro di confessioni che fanno riflettere su legami apparentemente solidi.Un Caso che Appassiona
Gli inquirenti stanno esaminando ogni indizio, e le parole dell’amica aggiungono un tocco di mistero a questa vicenda, attirando l’attenzione di chi ama i racconti di vita reale con colpi di scena.
In questo drammatico episodio, la comunità locale attende risposte, mentre i dettagli continuano a emergere, tenendo tutti con il fiato sospeso.
Attualità
Indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, agente del SISDE Leone ascoltato in udienza riservata

ScomparsaDiEmanuelaOrlandi Nuova svolta che fa tremare i segreti vaticani!
L’inchiesta sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana che nel 1983 è sparita nel nulla, torna prepotentemente alla ribalta con un’audizione segreta che potrebbe svelare indizi inediti. Immaginate un caso irrisolto da decenni, avvolto in un alone di mistero internazionale: ora, un agente del SISDE è stato convocato per una testimonianza che promette rivelazioni scioccanti.
Una storia che affascina il mondo
Per chi non conosce i dettagli, la scomparsa di Emanuela Orlandi è un enigma che ha coinvolto Vaticano, servizi segreti e crimine organizzato. L’adolescente, figlia di un dipendente vaticano, è uscita di casa per una lezione di flauto e non è più tornata, lasciando dietro di sé una scia di teorie che vanno dal rapimento politico a intrighi oscuri.L’audizione top secret
Fonti attendibili rivelano che l’agente del SISDE, noto come Leone, è stato ascoltato in una sessione riservata, alimentando curiosità su possibili connessioni mai esplorate. “Potrebbe essere la chiave per decifrare un puzzle durato quarant’anni”, dicono gli esperti, mentre l’opinione pubblica si interroga su cosa emergerà dalle pieghe di questa indagine.
Prossimi passi nell’ombra
Con l’attenzione dei media che cresce, le autorità stanno esaminando ogni minimo indizio, promettendo aggiornamenti che potrebbero cambiare il corso della storia. Resta da vedere se questa mossa porterà a una svolta definitiva o solo a nuovi misteri da svelare.
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