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“Perché premiano Geolier e non mio figlio?”: l’indignazione della mamma di Giogiò

“Perché premiano Geolier e non mio figlio?”: l’indignazione della mamma di Giogiò

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“Perché premiano Giogiò e non mio figlio?”: l’indignazione della mamma di Geolier

La polemica della madre di Giogiò contro il premio a Geolier

Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo (o Giogiò), ha espresso il suo disappunto per la decisione del comune di Napoli di conferire un premio a Geolier, il noto rapper napoletano. Di Maggio non ha esitato a manifestare la sua critica verso il sindaco, sostenendo che sarebbe stato appropriato tributare un riconoscimento anche a Giogiò, che aveva rappresentato Napoli insieme a Geolier sul palco dell’Ariston, anziché privilegiare esclusivamente il rapper.

Di Maggio ha manifestato il suo forte dissenso anche riguardo alla possibile candidatura in politica affermando di voler essere la voce della città di Napoli. L’omissione di un premio per Giogiò è stata per lei ingiusta e ha sottolineato come ciò invii un messaggio errato. Nonostante le controversie, la madre di Giogiò ha anche espresso il suo sostegno nei confronti di Geolier, sottolineando che l’artista sta modificando il suo approccio alla musica in seguito alla tragica morte di Giogiò, ed enfatizzando l’importanza di trasmettere ai giovani valori positivi.

La situazione ha suscitato indignazione e la madre di Giogiò si è interrogata sul messaggio che il sindaco di Napoli intendesse comunicare alla città. La sua indignazione è stata evidente nel sottolineare la mancanza di coerenza e giustizia nell’assegnare il premio solo a Geolier, escludendo la vittima Giogiò. Tale decisione è stata giudicata sbagliata e ha sollevato molte perplessità. La madre di Giogiò ha espresso il suo dissenso nei confronti della scelta, sottolineando la necessità di trasmettere messaggi positivi e inclusivi alla comunità, anziché premiare solo chi ha avuto un passato controverso.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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