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Cronaca

Ponte di Ariccia. Poliziotti salvano donna con le gambe nel vuoto

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Ponte di Ariccia. Poliziotti salvano donna con le gambe nel vuoto

Ponte di Ariccia. Poliziotti salvano una donna pochi istanti prima di gettarsi nel vuoto.

Cronaca – Ponte di Ariccia. Poliziotti salvano una donna. Giovedì sera, poco prima delle otto, i poliziotti del commissariato di Albano durante un viaggio verso Genzano a bordo di un’auto privata e liberi dal servizio, sono stati protagonisti di un salvataggio eroico.

I due poliziotti hanno assistito a una scena drammatica sul ponte monumentale di Ariccia. Verso le 19:50, hanno notato un’auto nera parcheggiata in modo irregolare, con le frecce accese, che ostacolava il traffico locale. Avvicinandosi, hanno visto una donna bionda in lacrime, appoggiata al parapetto del ponte, apparentemente intenzionata a gettarsi nel vuoto.

Senza esitare, l’Assistente Capo ha fermato l’auto, mentre l’agente scelto è sceso per avvicinarsi alla donna. Tuttavia, la donna ha reagito con rabbia e ha minacciato di compiere l’atto. Gli agenti hanno cercato di persuaderla a desistere, ma lei, con le gambe nel vuoto sopra la rete metallica, ha continuato a lamentarsi della sua situazione familiare difficile, affermando di essere vittima di calunnie da parte dell’ex marito e di sentirsi sopraffatta dai problemi.

In un momento di distrazione della donna, uno dei due si è avventurato pericolosamente verso di lei e l’ha afferrata, tirandola verso la sicurezza della strada. Nonostante la resistenza della donna, è stata tratta in salvo e portata in una piazza vicina, in attesa dei soccorsi.

Una volta calmatasi, la donna ha raccontato degli scontri con l’ex marito e del suo tentativo di suicidio precedente. Sono giunti sul posto anche il compagno della donna e la figlia, ma la donna ha rifiutato di parlare con loro, sentendosi vittima dei loro comportamenti.

Dopo un dialogo protratto, la donna è stata persuasa ad accettare un consulto medico e trasportata in ospedale in condizioni psichiatriche critiche. Il compagno della donna ha confermato i suoi problemi e ha aggiunto di aver cercato di aiutarla, portandola da uno psichiatra quel pomeriggio.

I familiari della donna, giunti successivamente sul luogo, sono stati rassicurati dalla presa in carico della situazione e dalla presenza dei soccorsi. La versione dei fatti dei familiari non è stata raccolta dagli scriventi. Fonte

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Cronaca

GARBATELLA, 60ENNE CON PISTOLA IN STRADA

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GARBATELLA, 60ENNE CON PISTOLA IN STRADA

Il 9 settembre 2025 a Roma, ci sono stati momenti di tensioni nel quartiere Garbatella, in via Caffaro, quando alcuni cittadini hanno segnalato al 112 la presenza di un uomo armato nei pressi di un esercizio commerciale.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella, che hanno rintracciato ed identificato l’uomo: si tratta di un 60enne romano. L’uomo ha ammesso di aver avuto in mano una pistola, risultata poi essere una scacciacani a tamburo,, priva di tappo rosso.
L’arma, che il 60enne aveva gettato all’interno di un cassonetto dei rifiuti, è stata recuperata e sequestrata.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica con l’accusa di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

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Cronaca

Giallo a Roma, avvocata americana trovata morta in casa: indagine per omicidio contro ignoti

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Giallo a Roma, avvocata americana trovata morta in casa: indagine per omicidio contro ignoti

Leila Yuki Khelil, avvocata americana di 39 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione a Roma, vicino Villa Torlonia, nella serata di martedì 15 luglio. La donna era in Italia per seguire un master post-laurea in legge e condivideva l’appartamento con altri studenti, assenti nel fine settimana. A scoprire il corpo è stata una coinquilina, rientrata intorno alle 20:30. Leila giaceva nella sua stanza, con un ventilatore acceso e una scatola aperta di Tachipirina sul comodino. Secondo i primi rilievi, il decesso risalirebbe a due o tre giorni prima.

Durante l’ispezione cadaverica sono emerse ecchimosi sospette, motivo per cui la procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio contro ignoti. Tuttavia, il medico legale incaricato dal PM ha successivamente ipotizzato che i segni potrebbero essere compatibili con la decomposizione del corpo e non necessariamente riconducibili a violenza.

Nonostante l’assenza di ferite evidenti, gli inquirenti non escludono alcuna pista. Sono stati disposti esami tossicologici, il cui esito è atteso per il 19 settembre. Si indaga anche sulla possibilità che qualcuno possa essersi introdotto nell’abitazione durante l’assenza dei coinquilini.

La famiglia di Leila, residente in California, è in attesa di risposte. I genitori, di origini tunisine e giapponesi e praticanti del rito shintoista, hanno chiesto che il corpo venga restituito nel rispetto delle tradizioni religiose.

La vicenda resta avvolta nel mistero: al momento nessuna causa certa della morte è stata accertata, ma l’attenzione della procura resta alta in attesa degli esiti degli accertamenti scientifici.

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