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Valeria Fioravanti, oggi l’udienza preliminare : si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio di 3 medici

Valeria Fioravanti, oggi l’udienza preliminare : si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio di 3 medici

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Roma: richiesta di rinvio a giudizio per tre medici Valeria Fioravanti

Valeria Fioravanti, oggi l’udienza preliminare : si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio di 3 medici.

Oggi è il giorno più atteso dalla famiglia di Valeria Fioravanti, la 27enne romana deceduta a causa di una meningite fulminante il 10 gennaio 2023 dopo aver passato per quattro ospedali. Questa mattina ci sarà l’udienza preliminare a Piazzale Clodio, durante la quale il Giudice per le Indagini Preliminari dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla pm Eleonora Fini nei confronti di tre medici, due dell’ospedale San Giovanni e uno del Policlinico Casilino. Sono accusati di aver causato la morte della donna per imperizia, imprudenza e negligenza.

Il dramma di Valeria ha avuto inizio durante il Natale del 2022, quando si recò in un pronto soccorso per un ascesso causato da un pelo incarnito. Dopo essere stato rimosso l’ascesso, i suoi problemi non fecero che aumentare: stanchezza, infezioni, mal di testa e dolori alla schiena. Il 29 dicembre, al Policlinico Casilino, le fu diagnosticata una serie di sintomi tra cui cefalea, vertigini e contrattura muscolare causati da un movimento considerato incongruo.

Nonostante ciò, la sua situazione peggiorò ulteriormente e il 4 gennaio 2023, i genitori decisero di portarla all’ospedale San Giovanni, che le diagnosticò una lombosciatalgia. La sua condizione continuava a deteriorarsi e il 6 gennaio finì in coma. Solo a quel punto fu scoperta la meningite, ma non c’era spazio nella terapia intensiva in quarantena dell’ospedale. Il 7 gennaio fu trasferita all’ultimo degli ospedali visitati, ma nonostante tutti gli sforzi, non vi fu nulla da fare.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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