Attualità
San Giovanni, Locale chiuso con blatte e multa di 5.000 euro

Chiusura del Locale a Roma per Carenze Igieniche
I vigili urbani e la Asl hanno chiuso un locale, che aveva blatte e sporcizia nel magazzino in cui venivano conservati gli alimenti, tavoli e faretti abusivi. Di cinquemila euro è la multa per il gestore.
Scoperta di Blatte e Sporcizia nel Magazzino
Sporcizia e blatte è ciò che gli agenti della polizia locale di Roma Capitale hanno scoperto in un magazzino di alimenti di un locale in zona San Giovanni a Roma. L’attività è stata chiusa e il titolare, un quarantaduenne bengalese, ha ricevuto una multa di cinquemila euro. Oltre alle gravi carenze igienico sanitarie, il gestore sarebbe anche responsabile di altre irregolarità, come l’occupazione di suolo pubblico non regolare e l’installazione abusiva di faretti per illuminare il marciapiede esterno al locale. A svolgere l’intervento sono stati appunto i vigili urbani, insieme agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Viminale e agli addetti della Asl di competenza territoriale.
Chiusa un’Attività di Somministrazione a San Giovanni
Secondo le informazioni apprese, ad essere stato chiuso temporaneamente dagli agenti della polizia locale di Roma Capitale del I Gruppo Centro Storico è un’attività di somministrazione in zona San Giovanni, un quartiere molto frequentato anche da turisti, oltre che dai romani. L’intervento dei vigili urbani rientra nell’ambito delle verifiche presso esercizi commerciali e locali pubblici. All’interno del magazzino dove il gestore dava indicazione di conservare gli alimenti, che poi venivano utilizzati in cucina per preparare i vari piatti da servire ai clienti, c’erano blatte e sporcizia. Una condizione igienico sanitaria carente e potenzialmente pericolosa per la salute del consumatore, perché appunto il cibo non veniva conservato in maniera corretta.
Tavoli e Faretti Abusivi
Durante i controlli, gli agenti hanno inoltre scoperto che il locale occupava il suolo pubblico in maniera non regolare, e che aveva installato faretti in modo abusivo, i quali venivano usati per illuminare il marciapiede esterno al locale, dove erano stati posizionati tavoli. Sono state inoltre rilevate irregolarità nei rapporti di lavoro dei due dipendenti presenti nell’attività. I vigili urbani e la Asl hanno chiuso il locale e multato il gestore.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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