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Cronaca

Taxi Roma, 73.000 euro per una licenza. Il comune di Roma fa figli e figliastri

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Taxi Roma, 73.000 euro per una licenza. Il comune di Roma fa figli e figliastri

Ormai è sicuro, o quasi. Le nuove licenze taxi a Roma potrebbero costare 73.000 euro. Così si è espresso l’ART su indicazione del comune di Roma.

“Abbiamo appreso dal documento redatto dall’ART, che il Comune di Roma ha deciso di rilasciare nuove licenze taxi al prezzo di 73.000, riteniamo la cosa inaccettabile e provocatoria verso chi da anni svolge questo servizio pagando affitti e tasse”. Così Paolo Macioci presidente del comitato sostituti alla guida taxi di Roma Capitale.

Licenze NCC a titolo gratuito, perché?

Il presidente si domanda come mai per le licenze taxi bisognerà sborsare tutti questi soldi, mentre per le licenze NCC nessuno dovrà sborsare un solo euro? “Di contro si rilasceranno 2.000 autorizzazioni NCC a titolo gratuito, il rischio che si prende il Comune è quello di sanare gratuitamente con un’autorizzazione Ncc chi ha lavorato abusivamente nella città di Roma, e di lasciare fuori per problemi economici i sostituti alla guida che da anni svolgono il servizio stando nelle regole”.
In conclusione: “Siamo pronti a tutto e daremo battaglia, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, ci lascia molto perplessi il silenzio assordante delle rappresentanze sindacali, che stanno lasciando soli i sostituti alla guida a favore di chi non ha mai svolto questo lavoro”. Così in una nota Paolo Macioci, presidente del Comitato Sostituti alla guida taxi di Roma Capitale.

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

EventoChoc: Un’apericena per sostenere l’ex sindaco Gianni Alemanno in carcere? Scopri chi si schiera al suo fianco!

La controversa storia dietro l’evento

Un’apericena insolita sta per scuotere Rieti, organizzata per sostenere Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a 22 mesi nel caso Mondo di Mezzo. Da dicembre scorso, Alemanno è tornato in carcere per aver violato la messa in prova ai servizi sociali. Ma cosa spinge un evento del genere? Numerosi esponenti della destra sovranista hanno risposto alla chiamata, trasformando una semplice cena in un raduno che promette sorprese e dibattiti accesi.

Gli ospiti che non ti aspetteresti

Tra gli ospiti confermati c’è l’ex presidente della Regione Francesco Storace, che su X ha dichiarato: “Ci andrò volentieri perché le cose vanno dette senza paura”. Non solo: anche Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound e ora a capo di Exit, e Luca Malcotti, vice segretario generale dell’UGL ed ex consigliere regionale, hanno aderito. Immagina il mix di personalità che potrebbe emergere – un incontro da non perdere per chi ama i retroscena politici!

I dettagli che stuzzicano la curiosità

L’iniziativa è curata dai militanti del movimento Indipendenza, con figure come il vice segretario Chicco Costini e Beppe Lauria in prima linea. L’evento, ospitato al ristorante Da Chef in largo Velino Fratelli Conti, includerà un dibattito seguito da un concerto con Francesco Mancinelli, Silvia Preda e Nicolò Olivieri. Sul volantino si parla di una petizione per Alemanno, con un contributo di 15 euro per l’apericena (ingresso libero) e donazioni extra per le sue spese legali. Chissà quali segreti emergeranno durante la serata?

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

IngannoMadeInItaly Hai mai comprato castagne pensando fossero autenticamente italiane, ma in realtà venivano dall’estero? 😲 Scopri come la Guardia di Finanza ha sgominato un maxi-falso alimentare!

Il Sequestro Sbalorditivo

Immagina di aprire una scatola di castagne con il tricolore italiano ben in vista, ma al suo interno si nasconde un inganno internazionale. La Guardia di Finanza ha messo le mani su 54.000 confezioni di castagne in un’azienda agroalimentare nel Viterbese, scoprendo che il prodotto arrivava dall’estero nonostante l’imballaggio gridasse “made in Italy”.

L’Inganno che Ti Lascerà a Bocca Aperta

Non solo l’etichetta principale sfoggiava orgogliosamente il tricolore, ma le vere informazioni sulla provenienza erano nascoste in piccolo su un’etichetta secondaria sul retro. Un trucco astuto che poteva facilmente confondere i consumatori, facendoli credere di acquistare un prodotto genuino del Bel Paese. Chissà quante persone sono cadute in questa trappola!

Le Misure contro l’Azienda

Per il titolare dell’azienda, non è finita con il semplice sequestro: è scattato un ammonimento severo sulle regole da seguire per rendere trasparente la provenienza dei prodotti. Un avvertimento che potrebbe sconvolgere l’intero settore agroalimentario – e tu, stai attento a cosa compri la prossima volta!

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