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Umberto Rufo, 48 anni, muore in un incidente in moto contro una rotatoria

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Umberto Rufo, 48 anni, muore in un incidente in moto contro una rotatoria

Umberto Rufo: la tragedia a Latina

Umberto Rufo ha urtato una rotatoria all’incrocio tra via del Lido e via Nascosa a Latina ed è morto a 48 anni. Tanti i messaggi d’addio degli amici.

L’incidente sul lungomare di Latina

Umberto Rufo

Tragedia nella notte sul lungomare di Latina, dove Umberto Rufo è morto in un incidente stradale. Il sinistro si è verificato tra venerdì 12 e sabato 13 luglio. Alla guida della sua moto ha urtato una rotatoria all’incrocio tra via del Lido e via Nascosa. Quarantotto anni compiuti il 9 luglio scorso e originario di Sonnino, Umberto aveva due passioni: quella per le moto e per il canto, infatti era molto conosciuto a Latina, perché si esibiva in vari locali.

I messaggi d’addio

Stamattina in città già circolava la notizia della sua scomparsa, tanti i messaggi accompagnati da foto e video da parte di amici, parenti e conoscenti, che lo salutano con affetto e stima. A Roma all’alba c’è stato un incidente con dinamica simile: un ventinovenne ha perso il controllo del suo scooter Honda Sh 300, si è schiantato contro una rotatoria in Piazzale Caravaggio ed è morto sul colpo.

L’ultimo post su Facebook

L’ultimo post che Umberto ha scritto sulla sua bacheca Facebook risale al giorno del suo compleanno:

"E pure sto 9 luglio ce lo siamo levati di mezzo… 48 primavere…ne ho viste e sentite di cose in 48 anni…ho amato e sono stato amato, mi hanno chiamato in molti modi: fratè, amico, amore, bastar**, bella persona e anche brutta persona…Ho visto persone che mi dicevano io ci sarò sempre per te sparire appena mi giravo e persone che non mi sarei mai aspettato aiutarmi senza chiedere nulla in cambio…Tutto questo per dire che insomma sto diventando grande e volevo ringraziare tutti per gli auguri, grazie. P.s: Mi hanno chiamato anche musica".

Gli amici ricordano Umberto

Immagine
"Amico mio riposa in pace – scrive Flavia – Racconterò di te, di quanto hai regalato a chi ha avuto la fortuna di averti accanto, eri prezioso e noi l’abbiamo sempre saputo. Grazie per tutto."

Ed Emanuela: "Incredibile come la vita possa cambiare da un momento all’altro, senza avvisare! Tornano alla mente i bei ricordi, di quando andavamo a scuola, ancora bambini. Veglia e custodisci la tua famiglia. Rallegra gli angeli con la tua voce."

L’incidente in cui è morto Umberto Rufo

Secondo le informazioni apprese, quello in cui è morto Umberto Rufo è stato un incidente autonomo, non sarebbero infatti coinvolti altri veicoli. Al momento dell’accaduto il quarantottenne era in sella alla sua moto e stava tornando a casa, quando, per cause non note e ancora in corso d’accertamento, ha perso il controllo alla guida, ha urtato contro una rotatoria ed è stato sbalzato dalla sella. Il decesso è sopraggiunto sul colpo, purtroppo inutili i tentativi del personale sanitario di salvargli la vita. Presenti per i rilievi sul luogo dell’incidente gli agenti della polizia stradale e della Questura.

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia

Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.

Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno

Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.

La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.

Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.

Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.

La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.

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