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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

Un tragico incidente è avvenuto ieri nel lago di Castel Gandolfo, dove due giovani ventenni hanno perso la vita cercando di salvarsi a vicenda. I ragazzi, originari del Burkina Faso e ospiti del centro di accoglienza ‘Mondo Migliore’, erano in un pomeriggio che doveva essere spensierato e si è trasformato in tragedia.

La Dinamica dell’Incidente

Secondo il racconto del terzo ragazzo sopravvissuto, i tre giovani avevano noleggiato un pedalò per fare un giro sul lago. A trenta metri dalla riva, uno dei tre è finito in acqua: non è chiaro se sia caduto accidentalmente o si sia tuffato volontariamente. Tuttavia, è rimasto immediatamente in difficoltà, forse a causa della corrente e dei mulinelli.

Quando ha visto il suo amico scomparire in acqua, il secondo giovane non ha esitato e si è lanciato in acqua vestito nel tentativo di salvarlo, ma anche lui è scomparso. Il terzo ragazzo, rimasto sul pedalò, ha assistito impotente alla scena. Ha quindi preso il pedalò ed è tornato a riva per lanciare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Gandolfo e i Vigili del Fuoco con sommozzatori, che hanno recuperato le salme dei due giovani dopo due ore di ricerche, a una profondità di dieci metri. Le salme sono state trasferite nella camera mortuaria del Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia.

Le Indagini

Sull’incidente indagano i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l’accaduto, anche se la dinamica sembra ormai chiara. Data la sua pericolosità, il lago di Castel Gandolfo non è balneabile in luoghi così a largo, dove si trovavano i ragazzi. I militari stanno cercando di verificare se siano state rispettate tutte le condizioni di sicurezza.

L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza di seguire le norme di sicurezza, soprattutto in luoghi dove la balneazione è vietata per motivi legati alla pericolosità dell’acqua. È cruciale adottare tutte le misure necessarie per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!

Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.

Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.

Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.

Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia

Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.

Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.

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