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Furto sventato ai danni di persone anziane sulla metro di Roma fatto da minorenni VIDEO

Borseggiatrici minorenni, ripresi mentre derubano dei turisti anziani, per fortuna il furto è stato sventato e i ladri sono andati via a mani vuote
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Siamo tornati a Napoli in stazione nella piazza dell’Aggressione… e Succede di Nuovo! VIDEO

Ritorniamo a Napoli dopo l’ultima aggressione subita proprio davanti alla stazione. Nello stesso luogo, ma questa volta accompagnati da diverse persone, ci ritroviamo nel cuore della piazza, presidiato dalla polizia. Purtroppo, neanche la presenza delle forze dell’ordine è bastata a fermare l’inevitabile.
Mentre stavamo documentando il nostro ritorno, l’aggressore della volta scorsa si è avvicinato a noi, riprendendoci con il suo smartphone e dimostrando un’evidente irritazione nel vederci ancora lì a filmare. Dopo essersi rivolto alla polizia e aver ricevuto un rifiuto alla sua richiesta di farci smettere di riprendere in un luogo pubblico, ha iniziato a istigare i suoi amici a creare una rivolta.
Il momento di massima tensione è stato quando, improvvisamente, un altro uomo aggressivo è arrivato da un bar poco distante. Nonostante i nostri tentativi di calmarlo, si è avventato su Evelina, facendole cadere a terra rovinosamente una videocamera. A quel punto, l’intero gruppo si è scagliato anche contro la polizia, che è stata costretta a chiamare rinforzi e persino l’esercito.
Una situazione ad altissima tensione che ha messo in luce il controllo che questo gruppo esercita sulla piazza, non ascoltando nessuno, nemmeno le forze dell’ordine. Abbiamo vissuto momenti di estrema difficoltà, mantenendo la calma fino alla fine, ma siamo stati costretti a rifugiarci negli uffici della polizia per la nostra sicurezza.
Questo video documenta il nostro ritorno a Napoli e la brutale aggressione che abbiamo subito, nonostante la presenza delle forze dell’ordine. Non perdete i dettagli di questa incredibile e tesa situazione.
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Ritorno al Mandrione Tra Criminalità e storia di Roma VIDEO

l ritorno a via del Mandrione: dove storia, degrado e criminalità si incontrano
Via del Mandrione non è una strada qualsiasi. È un luogo che racconta una storia potente e complessa, un intreccio di monumenti antichi, storie di disperazione e criminalità dilagante. Oggi, dopo anni, sono tornato in questo luogo per mostrarvi una zona di Roma che continua a oscillare tra il fascino del mistero e la dura realtà del degrado.
Inizialmente, durante la Seconda Guerra Mondiale, via del Mandrione divenne il rifugio per gli sfollati e per tutte quelle persone che vivevano in condizioni di estrema povertà. Sotto l’imponente Acquedotto Felice, sorsero baracche e abitazioni abusive, dove le famiglie cercavano di ricostruirsi una vita. Ma le cose cambiarono drasticamente.
Quando queste persone venivano ricollocate nelle case popolari, le loro baracche non rimanevano vuote. Venivano rivendute a individui sempre più problematici, trasformando la zona in un vero e proprio ghetto. La legalità divenne un miraggio, e via del Mandrione divenne un centro di traffici illeciti e crimini gravi.
ia del Mandrione è diventata così un vero e proprio ghetto urbano, dove la legalità è sempre stata fragile e dove, negli anni, si sono susseguiti traffici illeciti, spaccio, furti e crimini ancora più gravi. Nonostante le varie operazioni di sgombero e ricollocazione, la zona ha continuato ad attrarre situazioni di marginalità e abbandono.
Ancora oggi, in questa strada sospesa tra due delle più grandi arterie di Roma, si respira un’atmosfera unica. Passeggiare qui significa camminare in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le rovine dell’acquedotto romano e le baracche fatiscenti convivono, raccontando a chi sa ascoltare una storia difficile e affascinante.
Acquedotto Felice: evidenziato come asse centrale architettonico.
Baraccopoli post-belliche (1944-1955): segnate con simboli di baracche in legno.
Insediamenti abusivi anni ’70-’90: zone grigie attorno alla via.
Casette minime assegnate dal Comune: simboli casette con colore verde tenue.
Ex rifugi antiaerei e bunker (seconda guerra mondiale): icone sotterranee.
Percorso delle bande criminali locali (anni ’80-’90): frecce nere stilizzate tra la via e le adiacenti via Casilina e via Tuscolana.
1944: Arrivo sfollati
1957: Prime demolizioni
1974: Nuovo insediamento abusivo
1989: Maxi operazione anti-droga
2006: Piano di riqualificazione fallito
2020: Ultimo intervento istituzionale
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