Cronaca
ROMA 4 indagati per il crollo della scala mobile a Repubblica: l’accusa

ROMA 4 indagati per il crollo della scala mobile a Repubblica: l’accusa.
ROMA 4 indagati per il crollo della scala mobile a Repubblica. Ma non si tratta di tifosi del Cska Mosca, il cui salto non avrebbe originato l’evento nella stazione metro. A dirlo la Procura capitolina, che ipotizza invece un cedimento di rampa, oppure la rottura di un pezzo meccanico. Ma ulteriori analisi per determinare la causa saranno svolte in seguito.
Comunque, dopo il dissequestro della stazione ma non della rampa, sono stati iscritti nel registro degli indagati, dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal pubblico ministero Francesco Dall’Olio, tre dirigenti Atac ed il responsabile legale della società incaricata dal 2017 della manutenzione degli impianti delle scale mobili. Sono tutti accusati di disastro colposo e lesioni personali.
A loro carico la querela sporta da due dei 24 feriti, quelli più gravi. Mentre per fortuna un tifoso russo ha evitato l’amputazione, paventata in un primo momento, dell’arto inferiore. I fatti risalgono al 23 ottobre scorso, prima del match di Champions League tra la Roma e il Cska.
Questa la spiegazione che Atac diede subito dopo: “I controlli e la manutenzione delle scale mobili della metropolitana di Roma all’interno delle stazioni vengono fatte con cadenza mensile“. Oltre alle revisioni e manutenzioni, ogni tre mesi viene svolto “anche un ulteriore ciclo di collaudi“. In più c’è da aggiungere che in genere una scala mobile ha una vita tecnica di circa 30 anni, mentre quella di Repubblica, dove non sono presenti le scale “normali”, “era di circa dieci“.
In seguito, furono gli stessi tifosi russi a postare un video per dimostrare che non stavano saltando sulla scala mobile. Saranno dunque ora i dirigenti Atac e la società aggiudicataria a dover spiegare il perché di quella tragedia sfiorata.
Cronaca
GARBATELLA, 60ENNE CON PISTOLA IN STRADA

Il 9 settembre 2025 a Roma, ci sono stati momenti di tensioni nel quartiere Garbatella, in via Caffaro, quando alcuni cittadini hanno segnalato al 112 la presenza di un uomo armato nei pressi di un esercizio commerciale.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella, che hanno rintracciato ed identificato l’uomo: si tratta di un 60enne romano. L’uomo ha ammesso di aver avuto in mano una pistola, risultata poi essere una scacciacani a tamburo,, priva di tappo rosso.
L’arma, che il 60enne aveva gettato all’interno di un cassonetto dei rifiuti, è stata recuperata e sequestrata.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica con l’accusa di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.
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