Cronaca
ROMA Due arresti per rapina di birre in pizzeria

ROMA Due arresti per rapina di birre in pizzeria.
ROMA Due arresti per rapina di birre in pizzeria. In due, armati di una grossa mazza di ferro, sono entrati nel locale e, sotto minaccia, si sono fatti consegnare dal titolare le bevande alcoliche, per poi darsi alla fuga. Inseguiti, sono stati bloccati e arrestati poco dopo dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante. Si tratta di due cittadini romani di 29 e 31 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
L’episodio è avvenuto ieri sera, in una pizzeria di via Diego Angeli. Proprio qui i due sono entrati e, con un bastone in ferro di grosse dimensioni, hanno minacciato il proprietario, 46enne romano, per costringerlo a consegnare birre e alcolici custoditi nel banco frigo. Ricevuta la merce, i due si sono allontanati a bordo di un’autovettura. Il ristoratore ha invece subito avvisato i Carabinieri, che, con un intervento immediato, hanno intercettato e bloccato a poca distanza dalla pizzeria l’auto con i rapinatori. Dalla quale i complici poco prima avevano lanciato il bastone utilizzato per la rapina, nel tentativo di disfarsene. Sfortunatamente per loro, i Carabinieri se ne sono accorti e lo hanno recuperato e sequestrato. Recuperata anche la refurtiva, riconsegnata al proprietario. Gli arrestati sono stati portati e trattenuti in caserma e a breve saranno processati per direttissima.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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