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INTER ROMA Ranieri: “Il pareggio ci può stare”

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INTER ROMA Ranieri: “Il pareggio ci può stare”

Inter Roma Ranieri parla dopo il match terminato 1-1. I giallorossi sono passati in vantaggio con El Shaarawy e poi hanno subito il pareggio da Perisic

La Roma esce da San Siro con un punto e questo le permette di portarsi vicino al Milan che domenica affronterà il Torino. In piena lotta Champions la Roma dovrà affrontare il Cagliari per cercare di vincere e ottenere la qualificazione per l’Europa. Inter Roma Ranieri ecco le sue parole:

Si poteva fare di più?
“Eravamo venuti qua per cercare di vincere, potevamo capitalizzare di più, contrattare meglio nel secondo tempo e invece siamo stati troppo schiacciati nella nostra metà campo. Venire a San Siro e prendere un punto cercando fino alla fine di vincerla ci può stare”.

Cosa vi è mancato nel secondo tempo?
“Credo non tanto un calo fisico, visto che sappiamo che l’Inter nei finali di gara fa tanti gol e noi abbiamo risposto per quello che potevamo. Volevo vedere una bella partita, di voglia di far vedere che ci siamo”.

“Vecino era l’uomo che si inseriva sempre senza palla e doveva seguirlo sempre un centrocampista, evidentemente Zaniolo non ha queste caratteristiche e Florenzi giustamente è andato a prendere quello più vicino alla porta. Anzi, rivedendo le immagini doveva essere Cristante ad entrare dentro per seguire Vecino. Ne avevamo parlato alla fine del primo tempo e purtroppo è capitato”.

Qual è la grande differenza tra Serie A e Premier?
“Io credo che sia la pressione psicologica che blocca i nostri giocatori e i nostri allenatori. Di tattica ce n’è meno, di allenamento ce n’è meno ma in campo spingono a tremila. E’ cultura, chi si adatta può continuare a giocarci e gli altri restano fuori. Allenarsi e giocare a mille all’ora è il loro segreto. E non hanno pressione. Quando stavo al Leicester nessuno abitava lì, venivano tutti da fuori, ho fatto costruire io la sala mensa. C’è meno stress psicologico, ti pesa meno tutto. Io non ho cambiato tanto gli allenamenti da lì a qui. Ho già dato tutto quello che avevo da dare a questa squadra”.

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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