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Cronaca

LADISPOLI Il Kali Kalasag, la ‘Difesa Personale’ nelle scuole

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LADISPOLI Il Kali Kalasag, la ‘Difesa Personale’ nelle scuole

LADISPOLI Corsi di difesa personale nelle scuole. Tra i banchi sarà insegnato il Kali Kalasag. Progetto annunciato dall’assessore alle politiche sociali ed alla pubblica istruzione, Lucia Cordeschi, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.

In precedenza grazie all’iniziativa dell’assessore Amelia Mollica Graziano in collaborazione con il delegato per le associazioni Mauro Di Giovanni era stato svolto il corso di formazione per la Polizia Municipale. L’assessore Cordeschi: “Il corso di difesa personale per le scuole che aderiranno sarà strutturato in più incontri. Si farà esperienza della didattica del sistema, semplice e funzionale. Dopo molti anni di studio e pratica delle arti marziali, con particolare attenzione a quelle del sud-est asiatico, il maestro Vito Lettieri ha deciso di fondere in un unico sistema tutte le qualità marziali di un’arte antica per poi unirle a un programma facilmente comprensibile e con un percorso chiaro e delineato. È una disciplina organizzata in gradi che permettono di valutare ogni singolo allievo e le conoscenze da lui acquisite. L’avanzamento di grado è permesso solo dopo un esame valutativo delle abilità raggiunte”.

Il Kali Kalasag comprende molti settori di combattimento, anche l’uso di armi sia contundenti che da taglio. Una delle forme primarie, dopo l’uso delle armi, è quello del combattimento a mani nude. Questa particolare tecnica si differenzia dalla maggior parte delle arti marziali per una fondamentale caratteristica. I movimenti a mani nude sono gli stessi di un combattimento armato. Si possono identificare quattro aspetti essenziali. Le tecniche con gli arti superiori, le tecniche con gli arti inferiori, le leve articolari e infine la lotta al suolo. Molti praticanti, e anche molti istruttori, provengono dalle forze dell’ordine, sia del settore pubblico che da quello privato. Questo ha convinto il Maestro Lettieri a creare un programma specifico per gli operatori della sicurezza utilizzato come integrazione della preparazione della Difesa Personale anche da reparti militari e delle forze dell’ordine pubblico.

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PULLMAN DI RAGAZZI IN GITA COINVOLTO IN UN INCIDENTE SULL’AUTOSTRADA A1

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Ucciso a pugni e calci per il volume eccessivo, chiesti 21 anni per il responsabile a Castellacci

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Ucciso a pugni e calci per il volume eccessivo, chiesti 21 anni per il responsabile a Castellacci

#TragediaATivoli #PestaggioFatale Scopri i dettagli scioccanti di come un uomo di 41 anni è morto dopo un attacco brutale che ha lasciato tutti senza parole!

L’Attacco Inaspettato

Immagina una tranquilla serata a Tivoli che si trasforma in un incubo: il 18 giugno 2023, un uomo di 41 anni subisce un pestaggio feroce, un evento che ha suscitato curiosità e interrogativi tra la comunità locale. Testimoni parlano di una violenza improvvisa e inspiegabile, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe aver scatenato una simile aggressione.

La Discesa Verso la Tragedia

Solo una settimana dopo l’accaduto, la situazione precipita in modo drammatico: l’uomo, già gravemente ferito, non ce la fa. Questo caso ha acceso l’interesse pubblico, con molti a interrogarsi sui motivi dietro l’attacco e sulle possibili ripercussioni per la sicurezza in zona. Non perdere l’opportunità di approfondire una storia che potrebbe rivelare aspetti nascosti della nostra società.

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Cronaca

Giada Crescenzi, fermata la nuora di Stefania Camboni per aver danneggiato i rapporti familiari.

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Giada Crescenzi, fermata la nuora di Stefania Camboni per aver danneggiato i rapporti familiari.

#MisteroAFregene Hai mai immaginato che una relazione appassionata possa trasformarsi in un incubo di gelosia e violenza? Scopri i dettagli scioccanti di questo dramma familiare che ha lasciato tutti senza parole!

I Dissapori Iniziali

In un tranquillo quartiere di Fregene, i guai sono esplosi più di un anno fa quando Giada Crescenzi, con i suoi capelli fulvi e occhi verdi, è entrata nella vita di Francesco. Per i magistrati di Civitavecchia, è proprio lei l’accusata di aver accoltellato con quasi 20 fendenti la sessantenne Stefania Camboni, madre di Francesco, trovata senza vita nella villa di famiglia. Già prima di quella tragedia, Giada avrebbe alimentato tensioni che hanno spezzato il legame tra madre e figlio, trasformando una famiglia unita in un campo di battaglia emotivo.

Le Confessioni di un’Amica Vicina

Una delle amiche più intime di Stefania ha rivelato dettagli che fanno gelare il sangue: “Almeno un anno fa, Stefania mi confidò che Francesco aveva lasciato casa per fidanzarsi con questa ragazza, che lei considerava poco affidabile”. Stefania era convinta che Giada volesse portarle via il figlio per sempre, e prima del suo arrivo, madre e figlio andavano d’accordo senza problemi. L’amica, che preferisce restare anonima, ricorda il dolore di Stefania per quel distacco improvviso.

Il Dolore e le Bugie Svelate

La situazione si era aggravata nel tempo, con Stefania che soffriva per la partenza anche dell’altro figlio. “Era devastata, aveva iniziato una nuova relazione ma Francesco la disapprovava, e questo l’aveva spinta in una profonda depressione”, ha raccontato l’amica. Giada, secondo le sue parole, alimentava tutto con bugie che impedivano qualsiasi riconciliazione. Ma cosa nascondeva davvero? Gli investigatori hanno trovato sul telefono di Giada ricerche inquietanti su sonniferi e metodi per dormire profondamente, indizi che alimentano i sospetti.

La Domanda che Tormenta Tutti

Ora, mentre gli inquirenti approfondiscono il caso in attesa della convalida del fermo, l’amica di Stefania si chiede ad alta voce: “Perché quella ragazza era a casa sua, nonostante i contrasti passati?” Un interrogativo che lascia spazio a mille teorie e che potrebbe rivelare colpi di scena inaspettati.

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