Cronaca
La Raggi sulle foibe: “Incredibile non sia mai stata raccontata la verità”

La Sindaca capitolina Virginia Raggi in visita al Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Luogo simbolo delle foibe, dove si trovano le masserizie degli esuli dalmati, fiumani e istriani.
Le parole della Raggi: “Non solo è una storia che ha dell’incredibile ma ciò che è ancora più incredibile è che non sia mai stata raccontata. Non solo non è mai stata raccontata ma quando è stato fatto veniva mistificata in qualche modo. Tirandola e storcendola forse a favore o contro alcune parti politiche. Credo sia importante venire qui a guardare e toccare questi luoghi e a sentire parlare le persone. Penso sia il modo migliore per riappropriarci della memoria al di la’ di qualunque ricostruzione poi si voglia fare. I ragazzi devono scoprire chi siamo. E dico scoprire perché per molti di loro, come anche per la mia generazione, di questa cosa non si sapeva nulla. A scuola non ne abbiamo mai parlato.
Quindi è fondamentale riappropriarci della nostra storia per capire chi eravamo, cosa siamo stati, cosa abbiamo subito e cosa, in parte, abbiamo anche fatto subire, perché come italiani che ricevevano questi esuli pure italiani non sempre li abbiamo accolti a braccia aperte. E tutto questo in un momento storico in cui noi italiani ci stiamo interrogando su come rapportarci ad alcune situazioni che in parte potrebbero essere simili, e dico solo in parte. Forse ci farà fare dei ragionamenti diversi. Ci farà scrivere la storia con occhi e cuore diversi”.
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STADIO DELLA ROMA – LE PAROLE DI MALAGO’
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Cronaca
Svilar, il futuro legato al piazzamento della Roma: i motivi per cui potrebbe partire prima del 30 giugno

#CuriositàNelCalcio #MisteroASerieA Il portiere della Roma esige chiarezza su un segreto che potrebbe sconvolgere il campionato, ma da Trigoria arriva solo silenzio assordante – cosa succederà nelle ultime due giornate?
Il Richiamo Inatteso del Portiere
In un momento di tensione crescente, il portiere della Roma ha lanciato un appello diretto, chiedendo spiegazioni su questioni che stanno agitando il mondo del calcio. Con il campionato che entra nella sua fase decisiva, questa mossa inaspettata sta alimentando speculazioni e interrogativi tra i fan, che si domandano se dietro ci sia un dramma nascosto pronto a esplodere.
Il Silenzio Misterioso da Trigoria
Da Trigoria, il quartier generale della squadra, non arriva alcuna risposta ufficiale, lasciando tutti in suspense. Mentre le ultime due giornate di campionato si avvicinano, l’attesa sta diventando palpabile: cosa decideranno i dirigenti? Quali rivelazioni potrebbero emergere dai prossimi match, alimentando ancora di più la curiosità dei tifosi e degli appassionati?
Cronaca
Omicidio di Stefania Camboni uccisa a coltellate. La riflessione sull’accaduto

Fregene – Una donna di 60 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione in Via Agropoli.
L’allarme per l’ennesimo fatto di cronaca nera, è scattato ieri 15 maggio intorno alle 7, quando il figlio, rientrato a casa, ha scoperto il corpo riverso in una pozza di sangue ed ha subito chiamato i soccorsi.
Secondo quanto accertato fino ad ora, la donna è stata colpita con numerose coltellate, tutte concentrate nella zona del torace.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ostia, il personale del 118, la squadra scientifica e il pubblico ministero di Civitavecchia. Non è stato riscontrato nessun segno di effrazione, questo rafforza l’ipotesi che l’aggressore fosse una persona conosciuta dalla vittima.
Nella stessa villetta vivono anche il figlio della donna e la sua compagna, ciascuno in una parte separata dell’abitazione. Entrambi sono stati ascoltati dagli investigatori. Nessuno risulta al momento in stato di fermo, ma l’attenzione è concentrata su chi era presente in casa al momento dell’aggressione.
Non lontano dall’abitazione, a circa 200 metri, è stata trovata una Hyundai Tucson, auto spesso utilizzata da Stefania. Il veicolo era finito contro una recinzione con il muso rivolto verso il basso, il finestrino lato guida abbassato e, nelle vicinanze, il portafoglio della vittima. Dettagli che potrebbero far pensare ad un tentativo di depistaggio o fuga.
Nel frattempo, gli investigatori stanno setacciando la zona alla ricerca dell’arma del delitto e ascoltando testimoni, tra cui un uomo proprietario di una seconda auto parcheggiata davanti alla casa.
Il corpo è stato trasferito all’ospedale per l’autopsia, che servirà a stabilire l’ora esatta della morte e la dinamica dell’aggressione.
Una vicina ha raccontato che nessuno ha sentito rumori sospetti durante la notte. Ha poi ricordato il marito di Stefania, molto conosciuto in zona per aver giocato a calcio nel Maccarese e nella Lazio Primavera, scomparso cinque anni fa. Stefania lascia due figli.
Dietro ogni fatto di cronaca nera c’è sempre molto più di ciò che viene detto nei titoli. L’omicidio di Stefania Camboni, avvenuto in un contesto familiare apparentemente tranquillo, è un tragico promemoria di quanto la violenza possa nascondersi anche nei luoghi e tra le persone che consideriamo più sicuri.
È inquietante pensare che l’assassino possa aver agito senza lasciare segni evidenti, magari proprio approfittando di un rapporto di fiducia.
Come può accadere tutto questo nel silenzio di una notte? Come può una vita spegnersi così brutalmente senza che nessuno senta, veda ed intervenga?
Perché la sicurezza non è solo una questione di serrature, ma di consapevolezza, relazioni sane e capacità di ascolto, anche quando tutto sembra normale.
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