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ROMA – DADO, il comico picchiato dall’ex della figlia

DADO, il comico picchiato dall’ex della figlia – Il comico, tramite il profilo Facebook, ha raccontato di aver subito percussioni da parte dell’ex fidanzato 17enne della figlia 14enne. Infatti, Garbiele Pellegrini (in arte Dado), tramite il post, ha pubblicato anche una sua foto in cui si evince la percossa subita insieme a un messaggio:
“48 ore senza dormire di cui 16 al pronto soccorso, ringrazio l’addetto alle pulizie che mi ha rimediato un caricatore per il cellulare per rispondere a tutti. Ho ricevuto minacce seguite da Un’aggressione. Dopo avere molestato mia figlia in vari modi da circa 7 mesi, dopo vari provvedimenti inutili da parte della famiglia e della scuola, venerdì sera il bullo dell’istituto scolastico di mia figlia si è espresso nel suo ruolo da bullo !!!”.
Da quanto si nota, il ragazzo non aveva accettato la rottura con la figlia di Dado, tant’è che ha iniziato a perseguitarla sia fuori scuola che sui social, minacciandola e offendendola. A questo punto, il comico, ha cercato di bloccare la situazione chiamando la polizia. Un giorno poi, si sono incontrati perché lui voleva ridarle i regali. Fuori casa, sono arrivate le grida dei due giovani e a quel punto, Dado ha intimato al ragazzo di andarsene mentre per tutta risposta lui, l’ha sfidato a scendere di casa e scontrarsi con lui.
Così Dado, è sceso di casa chiamando la polizia e il ragazzo, ha tentato di investirlo con la minicar andando a vuoto, poi gli ha lanciato un pugno prendendolo in pieno. Ha passato la notte all’ospedale e poi ha sporto denuncia contro il giovane.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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