Cronaca
Blitz antidroga a Tor Bella Monaca: 5 in manette

In manette una 22enne romana di Tor Bella Monaca e alcuni cittadini extracomunitari
Gli agenti del commissariato Casilino Nuovo hanno arrestato nel quartiere di Tor Bella Monaca una 22enne Romana e alcuni cittadini extracomunitari, con l’accusa di aver riavviato un’attività di spaccio nell’area antistante l’abitazione della ragazza, in via Cambellotti. La stessa attività era stata posta in essere nei mesi scorsi e la donna e il fratello erano stati arrestati. Gli agenti hanno notato un cittadino di nazionalità africana, D.K. di 37 anni, che stazionava con fare sospetto nei pressi della casa della ragazza. L’uomo è stato osservato mentre veniva contattato dai clienti, dopodiché raggiungeva un appartamento nel terrazzo condominiale e qualche istante dopo scendeva le scale, raggiungeva il cliente e gli cedeva un involucro. I due sono stati fermati. La donna è stata perquisita e nel suo borsello sono stati rinvenuti 470 euro, ritenuti frutto dell’attività di spaccio, e il cellulare su cui i clienti chiamavano. All’interno dell’abitazione sono stati trovati altri 3 extracomunitari, L. M. R. di 32 anni, B. F. di 25 e B. A. di 22. Ai piedi del divano sono stati trovati 11,05 grammi di cocaina e 6,40 grammi di eroina, oltre a 530 euro ritenuti frutto dell’attività di spaccio. Tutti sono stati arrestati per il reato di spaccio. Gli agenti del commissariato Casilino Nuovo hanno arrestato in via dell’Archeologia anche un 21enne trovato in possesso di 9,70 grammi di hashish nonché di 320 euro sempre frutto dell’attività di spaccio.
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Cronaca
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Tre condanne e un verdetto inaspettato: la storia dietro il caso

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Le Condanne Scioccanti
In un processo che ha svelato orrori nascosti, il gup di Roma ha emesso tre condanne a carico di operatori sociosanitari del Centro di Educazione Motoria (Cem), accusati di torture e maltrattamenti su pazienti con gravi patologie psicofisiche. Le pene variano da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 4 mesi, un verdetto che solleva interrogativi su come abusi del genere possano accadere in luoghi destinati a proteggere i più vulnerabili.
L’Assoluzione Inaspettata
Mentre tre operatori affrontano ora le conseguenze delle loro azioni, uno è stato assolto con la formula “per non avere commesso il fatto”. Questa decisione sorprendente aggiunge un tocco di mistero al caso, lasciando tutti a chiedersi se ci siano stati errori o segreti ancora da svelare in questa intricata storia di accuse e indagini.Il Ruolo della Croce Rossa
È stata proprio la Croce Rossa a far scattare l’inchiesta, costituendosi parte civile dopo aver denunciato gli abusi. Questo intervento coraggioso ha portato alla luce un vero e proprio scandalo, spingendo le autorità a indagare approfonditamente su ciò che accadeva nel Cem e alimentando curiosità su come organizzazioni come questa possano diventare sentinelle contro l’ingiustizia.
Altri Sviluppi del Caso
Nel procedimento, due imputati sono stati rinviati a giudizio, mentre quattro hanno optato per il patteggiamento: due con 4 anni per il reato di tortura, e gli altri due con 2 anni, sospesi dopo un percorso di recupero. Questi esiti aprono la porta a ulteriori domande su responsabilità e riforme nel settore sociosanitario, un intreccio di fatti che continua a catturare l’attenzione.
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