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OPERAZIONE ANTIDROGA “Giulio Cesare”: sequestrati 15 kg di droga

OPERAZIONE ANTIDROGA “Giulio Cesare” della Polizia di Stato che ha sgominato la banda
OPERAZIONE ANTIDROGA “Giulio Cesare” – Questa mattina la Squadra Mobile di Roma, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha dato il via all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma per 12 provvediemnti restrittivi necessari allo smantellamento di un’organizzazione criminale romana, specificata nel traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana. Inoltre, si è aggiunto l’aggravante per essere una consorteria criminale armata. Agivano nella zona Roma-Est, Ponte di Nona, tra le case di Don Primo Mazzolari nr.300, dove a loro disposizione vi era una piazza di spaccio che costringeva il quartiere ad assistere ai pusher e assuntori di sostanza stupefacente.
MODUS OPERANDI
Il gruppo utilizzava un ingegnoso sistema di allarme : gli spacciatori segnalavano tra i turnisti il sopraggiungere delle pattuglie attraverso un braccialetto che generava una vibrazione al polso, evitando così urla e fischi che sono tipici delle sentinelle ingaggiate presso le solite piazze di spaccio. Inoltre vigevano dei turni notturni in modo tale da poter continuare l’attività di smercio di droga anche la notte lavorando così la giornata intera. Sono finiti in arresto 12 persone, comprese due mogli dei partecipanti. Sequestri totali di: 15 Kg di sostanza stupefacente di varia tipologia: cocaina, eroina, crack, hashish, marijuana, amnesia, metanfetamina, nonché n. 4 pistole, n. 1 giubbotto antiproiettili e numerose munizioni.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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