AscoltaIl nuovo ponte di Genova, costruito sulle macerie dell’ex ponte Morandi, sarà affidato di nuovo ai Benetton.
Questo proprio nel giorno in cui si attende la decisione della Corte Costituzionale sul dispositivo. Il Tar Liguria ha però eccepito la questione di costituzionalità sulla scelta del governo di escludere Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione. Affidata poi al tandem Salini-Fincantieri. La ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato la lettera con la quale restituisce la gestione del ponte ad Autostrade, società della famiglia Benetton. Il tutto in attesa di una decisione sulla concessione in bilico tra la revisione e la revoca. La lettera è nelle mani dell’Avvocatura Generale dello Stato sul tavolo dei giudici della Consulta.
Ciò servirebbe a ridurre il danno eventuale che una decisione della Corte favorevole ad Aspi provocherebbe nell’esecutivo. Sarà quindi Aspi a gestirlo come riportato nella missiva inviata al commissario per la ricostruzione, il sindaco di Genova Marco Bucci. Nel testo la De Micheli rimanda al “rispetto della convenzione” tra il governo e Aspi che detiene la concessione per le autostrade. Oltre alla necessità di stipulare un protocollo di intesa per gestire il passaggio di consegne per il nuovo ponte. Il ministro ha dichiarato: “Ho firmato io la lettera che poi ho inviato al sindaco Bucci per la procedura di collaudo, consegna e gestione post-consegna, che va al concessionario”.
Autostrade per l’Italia aveva scritto al commissario straordinario per la ricostruzione del ponte nei giorni scorsi dicendosi “pronta” a gestire la nuova struttura. Il sindaco di Genova aveva sollecitato la De Micheli a sbloccare la situazione e consentire entro il 1° agosto l’apertura al traffico della nuova struttura. Nella sua lettera Aspi citava una convenzione `ad hoc´ che riguarderebbe oltre all’infrastruttura anche le aree aggiuntive ma soprattutto la ricognizione per emettere l’ordinanza di apertura al traffico.
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