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TOR BELLA MONACA – Rubavano scooter per rivenderne i pezzi online

TOR BELLA MONACA – Rubavano scooter per avere i pezzi di ricambio da vendere online: Fermati dalla Polizia
TOR BELLA MONACA – Rubavano scooter – La polizia ha notato una strana attività da parte di due ragazzi durante un controllo sui vari social e sui siti per la vendita online privati, da qui infatti, hanno trovato pezzi di ciclomotori rubati. Nei giorni precedenti, i poliziotti del VI Distretto Casilino hanno scovato una “vecchia conoscenza” che vendeva online pezzi singoli di uno scooter rubato nei giorni scorsi. La pattuglia ha così deciso di svolgere degli appostamenti vicino a un garage di via dell’Archeologia, qui è poi arrivato il sospetto che era obbligato alla misura di presentazione alla PG, con un altro ragazzo. Una volta giunti nel garage, i due poliziotti hanno bloccato i ragazzi.
Lo scooter era stato appena rubato nella zona del Colosseo. Le successive perquisizioni hanno permesso di recuperare 4 caschi, vari arnesi atti allo scasso – in particolare un “ponticello elettrico” usato per far accendere le moto senza la loro chiave- e decine di chiavi di ciclomotori, per lo più marca Honda. Al termine della procedura di identificazione i due giovani sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e lo scooter rubato è stato restituito al proprietario.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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