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Lamorgese, assist a Salvini: “Le navi restano 4-5 giorni in mare, non ripartono subito”

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Lamorgese, assist a Salvini: “Le navi restano 4-5 giorni in mare, non ripartono subito”

Assist della Lamorgese a Salvini nel corso del processo Gregoretti, a carico dell’ex ministro dell’Interno

Matteo Salvini è accusato di sequestro di migranti a bordo della nave Gregoretti. Dal successore, l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’assist nel corso della testimonianza in Aula: “Le navi che vanno a fare soccorso in acque Sar libiche non tornano subito indietro ogni volta che effettuano un salvataggio. Tante volte, con dei soccorsi effettuati, si fermano nelle aree libiche anche tre, quattro giorni in attesa di recuperare il più possibile coloro che sono in difficoltà. Quindi stiamo parlando di navi che hanno la possibilità di stare ferme con delle persone appena recuperate in acqua”.

Place of Safety

 Fanno stare le persone sulle imbarcazioni anche per quattro, cinque giorni, perché loro chiedono il Pos (place of safety) quando hanno l’imbarcazione piena e poi ritornano”.  Chiedono il Pos con la procedura descritta prima nelle acque Sar libiche, poi a Malta e poi in Italia. Se fossero in condizioni di non poter restare, allora appena recuperati dovrebbero immediatamente avvicinarsi verso Paesi sicuri come Malta e l’Italia, e non sempre è così perché talvolta rimangono anche più giorni. Differenze tra i casi Diciotti, Gregoretti e Ocean Viking? Alla fine il risultato è stato più o meno analogo a quello precedente anche se con motivazioni diverse”.

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia

Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.

Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

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Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno

Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.

La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.

Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.

Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.

La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.

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