Attualità
Lazio, 15 casi di variante brasiliana: rischio zona arancione

Le varianti circolano nel Lazio e fanno sempre più paura. Pertanto la regione rischia di tornare in zona arancione
Allo stato attuale, nel Lazio le varianti covid più diffuse sono quella inglese e quella iberica. Stando a una prima stima, pare siano 15 i casi di variante brasiliana, di cui 6 solo a Roma. Sono oltretutto 5 i comuni del Lazio in zona rossa, in provincia di Frosinone, Roma e Latina. La situazione non è tragica ma rimane delicata e va monitorata costantemente: pertanto, allo stato attuale, potrebbe scattare la zona arancione su tutto il territorio regionale. Se così dovesse essere, si procederà con la chiusura di bar e ristoranti a pranzo e con il divieto di uscire dal proprio comune di residenza. Sarà compito del presidente della Regione disporre o meno la sospensione della didattica in presenza. Alla luce del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, sarà inoltre vietato ogni spostamento tra regioni.
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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