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“La bicicletta è a casa”: disavventura a lieto fine per un fan di Alex Zanardi
Disavventura a lieto fine per un fan di alex zanardi, derubato della sua hand bike

Disavventura a lieto fine per un fan di Alex Zanardi: l’uomo ritrova la hand bike che gli era stata sottratta qualche giorno prima.
Disavventura a lieto fine per un fan di Alex Zanardi. E’ stato proprio lui a darne notizia, ringraziando il “tam tam mediatico” e la “solidarietà” che hanno favorito il ritrovamento. Avvenuto, racconta, ad opera dello stesso ladro, che “si è reso conto” di quello che aveva fatto e ha posto rimedio. Imitato poi dalla stessa vittima, con un “bel catenaccio“. Della serie, come diceva Totò, ‘la prudenza non è mai troppa’.
Il furto ai danni dell’uomo, ciclista disabile, era avvenuto qualche giorno fa. Ignoti si erano introdotti nella sua abitazione di Guidonia e avevano portato via il mezzo, che permette di gareggiare anche a chi non è normodotato. Un danno di valore soprattutto affettivo per la vittima, rimasta disabile dopo una malattia e alla quale quella bici aveva dato la forza di reagire. Proprio per questo, l’indignazione si è diffusa a macchia d’olio in città.
A sollevarla in particolare è stata la figlia dell’uomo: la donna ha annunciato il furto, facendo poi appello a chiunque vedesse la bici di contattarla. Il messaggio ha dunque messo in moto la macchina dei concittadini, che si sono subito dati da fare per ritrovare la preziosa hand bike. Il tam tam è giunto così financo alle orecchie dei responsabili. I quali ci hanno messo due giorni per decidersi, ma alla fine, pentiti, hanno restituito il maltolto. Come a dire, “anche i ladri a volte hanno un cuore”.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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