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Internet Explorer, addio al noto browser di Microsoft

Internet Explorer, prevista per giugno la messa in soffitta da parte del colosso americano

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addio internet explorer

Internet Explorer va in pensione. Il saluto avrà luogo tra poco meno di tre mesi, il prossimo 15 giugno. A confermarlo la stessa azienda produttrice, la Microsoft, che ne ha annunciato la definitiva sostituzione con Edge. All’origine della decisione il fatto che il programma è divenuto ormai completamente obsoleto. Il che, spiegano da Redmond, incide negativamente in particolare sulla sua sicurezza e sulla capacità di supportare siti tecnologicamente più moderni. In più, è stato già ampiamente soppiantato con Chrome: quest’ultimo, rivelano gli ultimi dati, è infatti utilizzato da quasi il 63% degli utenti, contro l’appena 0,5% del rivale.

INTERNET EXPLORER, LE TAPPE DELL’ADDIO

Microsoft non fornirà alcun supporto all’ultima versione del software, la 11. Dalla quale successivamente si verrà indirizzati direttamente su Edge, già presente in Windows 10. Il nuovo browser manterrà comunque ancora per un pò la modalità del predecessore, di cui mimerà il comportamento in codice navigando su siti non aggiornati. Nonostante la spinta della casa madre, anche per lui però al momento i numeri sono impietosi: l’uso globale supera infatti appena il 4,5%.

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Steve Jobs 24 gennaio 1984. Nasce il mito del primo Macintosh

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Steve Jobs, storia del primo Mac: all’origine del culto della Mela

La storia del primo Mac di Steve Jobs che ha dato origine al culto della Mela

Nel lontano 24 gennaio del 1984, Apple ha presentato al mondo il Macintosh, un evento destinato a cambiare la storia della tecnologia. Steve Jobs intendeva lanciare il primo vero personal computer come un’opportunità di liberazione dalla presunta tirannia del “pensiero unico” rappresentata dalla gigante IBM. L’evento è stato promosso con uno spot epico diretto da Ridley Scott, trasmesso una sola volta in TV durante il terzo quarto del Super Bowl tra i Washington Redskins e i Los Angeles Raiders.

Il Macintosh era un progetto sviluppato da Jef Raskin nel 1984, caratterizzato da dimensioni compatte, portabilità e un’interfaccia grafica all’avanguardia. Nonostante i suoi limiti iniziali, come l’assenza di un hard disk e una ventola interna per evitare il surriscaldamento, il Macintosh ha avuto un impatto epocale nel mondo della videoscrittura e della grafica digitale, rivoluzionando il mercato dei personal computer.

Nel contesto del mercato digitale e tecnologico, Davide Di Santo ha enfatizzato come Jobs fosse un vero genio del commercio e un visionario nel campo della tecnologia di consumo, capace di rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con i dispositivi elettronici. La presentazione pubblica iniziale del Macintosh è stata descritta come un momento straordinario, testimonianza della capacità comunicativa e della visione futuristica di Jobs.

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Cronaca

Pirateria TV, blitz della Polizia contro i “pezzotti”. 21 indagati per associazione segnali bloccati

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Pirateria TV, blitz della Polizia contro i “pezzotti”. 21 indagati per associazione segnali bloccati

Inchiesta su pirateria tv, 21 indagati e segnale bloccato

Blitz contro la pirateria tv. Secondo quanto riportato da Ansa 21 indagati e segnale bloccato.

Blitz della Polizia: 21 indagati e segnale bloccato nell’inchiesta sulla pirateria TV Un recente blitz della Polizia ha portato all’indagine di ventuno persone e al blocco immediato del flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive.

L’operazione ha preso di mira la pirateria televisiva, focalizzandosi sui cosiddetti ‘pezzotti’, e è stata coordinata dalla Dda della Procura di Catania. Numerose perquisizioni e sequestri sono stati effettuati su tutto il territorio nazionale nei confronti dei presunti appartenenti a un’associazione a delinquere transnazionale, la quale avrebbe generato profitti mensili per svariati milioni di euro.

Le indagini, condotte dalla Procura distrettuale del capoluogo etneo, hanno rivelato l’esistenza di un’associazione criminale organizzata in modo gerarchico, con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all’estero. L’associazione aveva come obiettivo la distribuzione costante di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà delle più note piattaforme televisive, come Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix, attraverso il sistema delle IPTV illegali, con guadagni mensili significativi. Le presunte condotte illecite sono state fermate grazie all’operazione in corso.

I fatti dell’operazione della Polizia di Stato contro la Pirateria Tv

Gli indagati avrebbero tentato di eludere le indagini facendo uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi, utilizzati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, carte di credito, abbonamenti televisivi e noleggio di server. Inoltre, è stata scoperta la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi, fruibili attraverso numerosi siti illegali di live streaming.

Attualmente l’operazione contro la pirateria TV, riguarda 21 persone indagate, in diverse città italiane, a cui la Procura di Catania contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico e frode informatica.

L’operazione ha avuto anche l’ausilio del personale dei Centri operativi sicurezza cibernetica di diverse città italiane, permettendo così di inibire il flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming. Per ulteriori approfondimenti, leggi anche: Pretende soldi dall’amante della moglie. Esiste il reato di estorsione? la risposta dei giudici.

 

Pretende soldi dall’amante della moglie. Esiste il reato di estorsione? la risposta dei giudici

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Attualità

Robot di Tesla come un essere umano, costerà meno di 20.000 dollari. Video

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Il robot di Tesla è sempre più umano: il video impressionante di Optimus Gen 2

Il Nuovo Robot di Tesla: Optimus Gen 2 e le sue Impressionanti Capacità

Durante l’Ai Day a Palo Alto, California, nel 2021, Elon Musk ha presentato Optimus Gen 2, l’androide di Tesla. Questo nuovo modello segna un significativo progresso rispetto al suo predecessore, dimostrando maggiore somiglianza con l’essere umano, maggiore leggerezza e maggior velocità.

Il robot è in grado di eseguire movimenti precisi grazie ai sensori sugli arti, godendo di un migliore equilibrio. Inoltre, è stato dimagrito, pesando 10 kg in meno rispetto al suo predecessore, e si muove il 30% più velocemente.

L’obiettivo di Tesla è quello di schierare gli androidi nelle fabbriche della compagnia, integrandoli con i tecnici abituati a lavorare in un’azienda con un elevato livello di automazione. Tuttavia, il progetto per il futuro di questi androidi va ben oltre le fabbriche, potendo diventare assistenti personali in grado di svolgere varie mansioni, come cucinare, tagliare il prato e assistere gli anziani.

Il funzionamento del nuovo androide di Tesla è reso possibile grazie ai nuovi sensori, consentendo movimenti fluidi e naturali e una manipolazione di oggetti di varie forme e dimensioni. La dimostrazione presentata agli azionisti ha mostrato come i Tesla Bot siano in grado di sollevare carichi e di percepire l’ambiente circostante grazie ai sistemi già sperimentati per la guida autonoma delle auto Tesla.

Elon Musk ha dichiarato che i Tesla Bot costeranno circa 20.000 dollari, poiché l’obiettivo non è quello di produrre un numero limitato di robot a prezzi elevati, bensì di produrne milioni abbattendo i costi e rendendoli accessibili a una platea più ampia. La trasformazione che Musk immagina per la civiltà potrebbe essere rivoluzionaria.

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Se Roma fosse un film della disney sarebbe così. Video

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Roma intelligenza artificiale

Se la capitale fosse un film della Disney sarebbe così. Tantissimi i quartieri rappresentati nel video apparso su Tik Tok.

Flaminio, Prati, Tor Bella Monaca, San Basilio e Testaccio. più altri tantissimi quartiere della capitale d’Italia ricreati attraverso l’intelligenza artificiale. Due minuti di spensieratezza immaginando la nostra città come fosse un cartone animato senza problemi e popolata da persone perbene.

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Roma vista dall’alto durante l’accensione dell’albero di Natale

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Amazon, via le password: ora per acquistare online serviranno le ‘passkey’

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amazon password passkey

Amazon dice addio alle password e introduce le passkey.

La novità, già presente in altre app Google e Apple, permette agli utenti di abbandonare il consueto codice alfanumerico per accedere ai propri account. Al suo posto, potranno essere usati i dati biometrici o, in alternativa, il pin che sblocca il cellulare. E’ questo il principale effetto dell’entrata avvenuta nei mesi scorsi, del colosso hi-tech nella cosiddetta ‘Fido Alliance’. Vale a dire, quel sistema che, per ridurre la dipendenza dalle password, riunisce sotto un unico standard tutte le procedure di autenticazione.

Basta dunque doversi ricordare mille codici diversi. Adesso ci si potrà far riconoscere attraverso il volto, le impronte o il pin numerico, un pò come si fa per attivare lo smartphone. La nuova funzionalità è già attiva da qualche giorno sul sito di Amazon e a breve sarà estesa anche all’app, prima per IOS e poi per Android. Si tratta di un sistema sicurissimo, perchè, non essendoci password da rubare, si evitano i rischi legati al phishing. Esso prevede invece coppie crittografiche di chiavi, di cui una pubblica salvata sul server e l’altra privata che resta sul dispositivo dell’utente.

Il tradizionale accesso via password resterà comunque in vigore, anche se Amazon conta di disattivarlo definitivamente di qui a qualche mese. Attivare le passkey comunque sarà semplicissimo: basta andare su ‘Il mio Account’, cliccare su ‘Accesso e sicurezza’ e poi su ‘Configura’. Quest’ultima opzione si trova accanto alla nuova denominata ‘Passkey’

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Amazon, al via consegne con i droni in Italia a fine 2024

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Amazon, al via consegne con i droni in Italia a fine 2024

Amazon lancerà le consegne con i droni in Italia entro la fine del 2024. L’annuncio è stato fatto da David Carbon, vicepresidente di Prime Air, durante l’evento “Delivering the Future” a Seattle. L’obiettivo di Amazon è quello di consegnare 500 milioni di prodotti in tutto il mondo entro la fine del decennio utilizzando i droni, in modo più sicuro rispetto all’andare in auto al negozio. Il programma inizierà con pacchi fino a un peso di circa 2,26 kg, che includono beni di prima necessità e prodotti hi-tech, destinati a clienti con determinati requisiti.

Questa iniziativa da parte di Amazon rappresenta un passo avanti nel settore delle consegne, utilizzando le tecnologie avanzate dei droni per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di consegna. Con i droni, sarà possibile raggiungere luoghi anche difficilmente accessibili dalle normali modalità di trasporto terrestre, consentendo consegne più veloci e comode per i clienti.

Oltre alla rapidità e alla comodità, Amazon si impegna anche a garantire la sicurezza delle consegne con i droni. Saranno implementati sistemi di sicurezza avanzati per evitare collisioni e garantire un volo sicuro dei droni. Inoltre, i droni saranno utilizzati solo per consegne autorizzate e a clienti che soddisfano determinati requisiti.

L’introduzione delle consegne con i droni da parte di Amazon avrà un impatto significativo sul settore dei trasporti e del commercio online. Questa innovazione potrebbe portare a una maggiore competitività tra le aziende nel campo delle consegne, spingendo altre aziende a sviluppare sistemi simili per migliorare il proprio servizio ai clienti.

In conclusione, l’introduzione delle consegne con i droni da parte di Amazon in Italia rappresenta un importante sviluppo nel settore delle consegne. Questa innovazione migliorerà l’efficienza e ridurrà i tempi di consegna, offrendo ai clienti un servizio più veloce e comodo.

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Attualità

Patente per i social network e limite d’età. A scuola via il telefonino

Nuove regole per l’uso dei social? L’idea arriva dal governo francese.

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Patente per i social

Nuove regole per i social, l’idea che cambia (forse in meglio) l’uso che ne fanno i minorenni. Una patente per i social per dire basta alle brutture.

Tiene banco in questi giorni, anche in Italia, il dibattito riguardo la proposta di legge francese arrivata all’Asemblée Nazionale dal deputato centrista Laurent Marcangel. Ossia nessuna iscrizione e accesso ai social network Facebook, TikTok, Instagram, e Twitter fino ai 15 anni attraverso una specie di “patente”.

Ormai, a distanza di più un decennio, Facebook esordi in Italia il 14 Maggio 2008, si sono acquisti tantissimi dati e considerazioni sugli effetti che i social network hanno sui nostri giovani, persone facilmente influenzabili da diversi punti di vista.

Grazie allo sviluppo della rete, i social network ci hanno consentito, e tuttora ci consentono, di stare in contatto con persone lontanissime da noi, e questo è sicuramente una grande scoperta che aiuta le persone a rimanere in contatto. Ricordiamo ad esempio l’importanza dell’uso dei social durante la pandemia Covid 19, ma purtroppo è tempo di considerare – ed eventualmente – prendere provvedimenti sugli aspetti negativi che i social network hanno portato nella nostra società.

L’impatto dei social sui giovani

patente social

In questo momento, anzi da diversi anni ormai, che è fin troppo facile analizzare l’impatto e l’influenza che i social hanno sulla società. Soprattutto gli effetti dannosi che l’uso spropositato dei social network provoca sui nostri ragazzi.

Senza gridare allo scandalo con uno sdegno di bassa lega, perché tanto i social li usiamo tutti, chi più chi meno, chi bene chi male, la riflessione ormai sempre più palese è che i social, come giusto che sia, influenzano la società.

Il nodo della questione è capire se sono più gli aspetti negativi o quelli positivi. L’idea di porre un limite di età all’uso di Tik Tok, Instagram, Facebook e Twitter sta prendendo sempre più piede, sorretta anche dall’evidenza dei fatti: Sta crescendo una generazione di sottosviluppati.

I social, attraverso il principio dell’emulazione, manifestazione che si presenta quando ancora le caratteristiche mentali e sociali del giovane non si sono formate, possono alterare la realtà.

Il problema non è di per sé il social network, ma il singolo account –  a cui il social permette di iscriversi. Facebook, Instagram e Tik Tok, sono pieni zeppi di cose fighe, ma anche di cose meno belle, magari allo stesso tempo interessanti, ma potenzialmente pericolose per i nostri ragazzi.

Tik Tok – l’algoritmo in Cina è diverso da quello europeo

Facciamo un esempio: ma secondo voi, Instagram fa bene ai nostri figli? Secondo voi, vedere i balletti delle nostre ragazze mezze nude sui social, alla ricerca dei commenti più interessanti, è motivo di vanto, è un sano divertimento? No. Purtroppo no.

Vi siete mai domandati perché i social sono gratuiti, domandatevelo. Perché attraverso gli sponsor, il social veicola non solo prodotti, usi e consumi, ma anche stili di vita, idee e valori. Come? Dando più rilevanza all’influencer di turno che può essere una semplice pagina che propone contenuti, un coglione qualunque oppure una bonazza che mostra le tette.

Insomma, non è che sui social dei giovani europei circoli tutta questa scienza. Al cospetto della Cina, dove l’algoritmo di Tik Tok, passa video socialmente utili e costruttivi per la società, non i balletti di gruppo o le recensioni dei ristoranti che ormai hanno stufato anche i ristoratori. (leggi qui la polemica).

La patente dei social

L’idea che viene dalla Francia, ma solo come ordine di tempo, è quella che per essere iscritti sui social bisogna avere più di 15 anni.

La poca capacità critica dei più giovani va salvaguardata e secondo noi, lo stato deve intervenire su quello che passa sui social, un po’ come fa con la TV, pubblica e privata. Servono regole. L’uso deregolamentato dei social network crea potenziali patologie. A casa come a scuola, su cui il divieto di usare il telefono cellulare dovrebbe essere ferreo e già largamente applicato in tutta la penisola.

Ormai i telefonini some strumenti usati spesso per immortalare episodi di bullismo o di violenza (vedi il caso di Palermo). Influencer iper-mega rifatte seguite da miliardi di ragazzini arrapati con donne complessate perché loro sono naturali ma “brutte”. Allora tutti a mettere filtri, filtri a go go, ragazzi che corrono a 200 all’ora con la macchina che fanno le stories.

Persone che non hanno un cavolo da fare che fanno dirette video, seguite da persone che, a loro volta, non hanno nulla da fare. Bisogna dire basta all’assalto del marketing sui nostri giovani. Per il bene del nostro Paese bisogna urgentemente lavorare su età, tempi e contenuti.

 

 

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Come scegliere le slot giuste per il gioco d’azzardo

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gioco d'azzardo

La moderna industria del gioco d’azzardo offre ai giocatori un numero enorme di giochi. Per rendersene conto, basta aprire un casinò online, come https://sportaza3.it/, e andare alla sezione “Slot”. Il catalogo di ogni sviluppatore presenta una solida collezione di slot diverse. Il problema è che valutare le proprie possibilità di vincita nelle slot è più difficile che alla roulette o lanciando una normale moneta.

Come si fa a scegliere una slot che offra buone probabilità, che non imbrogli e che sia divertente da giocare? Per trovare la risposta a questa domanda, non è necessario immergersi in noiosi calcoli matematici. Gli sviluppatori onesti e corretti forniscono ai giocatori tutte le informazioni necessarie. Bisogna solo imparare a “leggerle”. È quello che faremo oggi.

Attenzione all’RTP

Una delle caratteristiche più importanti – il ritorno al giocatore – determina la vincita media in relazione alla scommessa effettuata. Un RTP inferiore al 100% riflette le statistiche complessive basate su miliardi di giri di rulli. Alcuni giocatori giocano per mesi e perdono, mentre altri vincono il jackpot fin dal primo giro. Tuttavia, vi consigliamo di farvi sempre guidare dal valore RTP quando scegliete una video slot. Più alto è il valore, maggiori sono le possibilità di vincita.

Il “gold standard” del ritorno al giocatore è considerato pari al 95-97%. Per conoscere le dimensioni dell’RTP si può consultare il sito web del fornitore o la descrizione della slot machine nei casinò online.

Controllare la volatilità

Un’altra caratteristica fondamentale di ogni slot moderna. Esistono 3 livelli: alto, medio e basso. La volatilità è il livello di rischio di ogni particolare gioco. Ad esempio, un’alta volatilità indica che le vincite saranno rare, ma abbastanza grandi. Con una volatilità bassa, invece, è il contrario: le vincite sono regolari, ma piccole.

Slot con quale volatilità scegliere? Tutto dipende dallo stile di gioco scelto dallo scommettitore. Gli high roller sono pronti a far girare i rulli per molto tempo, sperando di raccogliere una combinazione vincente e di recuperare le scommesse precedenti. I giocatori più prudenti agiscono secondo il principio: “Più tranquillo è il giro – più lontano si va”. Si godono il processo e si godono qualsiasi combinazione di premi, anche la più modesta.

Iniziare con la versione demo

Per scegliere una slot, non è necessario giocare con denaro. Gli sviluppatori offrono una modalità di prova. Si tratta di una grande opportunità per studiare la slot, provare diverse scommesse, valutare la probabilità di vincita. L’unica differenza è una: al posto del denaro reale si usa quello virtuale. Dopo aver studiato le regole, si può passare alle scommesse in denaro.

Specificare il numero di bonus

Oltre alla tabella dei pagamenti e alla volatilità, vi consigliamo di familiarizzare con l’ordine di maturazione dei bonus. Le slot moderne utilizzano:

  • Wild. È in grado di sostituire qualsiasi altro simbolo sul campo di gioco. La comparsa del Wild sulla linea attiva è una buona occasione di vincita, perché aiuta a raccogliere una combinazione vincente.

  • Scatter. Grazie a lui, è possibile ignorare le linee quando si formano le combinazioni.

  • Moltiplicatore. Bonus che aumenta l’entità delle vincite di diverse volte (ad esempio, x10 o x25).

  • Le migliori slot hanno tutti e tre i simboli bonus. Essi rendono il gioco interessante e redditizio.

Sintesi

Un casinò online è un luogo ideale per giocare d’azzardo nel tempo libero. Affinché il gioco non sia solo divertente, ma anche di successo, la scelta dei giochi deve essere affrontata in modo responsabile. È necessario esaminare l’RTP e la volatilità, la scelta dei bonus e la licenza. Ricordate di testare la slot in modalità demo. Un gioco di prova vi dirà molto, vi aiuterà a valutare la grafica e il suono, la probabilità di vincita e altre sfumature. Le slot scelte correttamente vi permetteranno di rimanere in attivo, mentre un gioco sconsiderato alla prima slot presa può portare a una perdita.

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Attualità

Elon Musk annuncia le sue dimissioni da Ceo di Twitter : “Perdiamo 4 milioni di dollari al giorno”

Elon Musk annuncia le sue dimissioni da Ceo di Twitter

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L’allarme dei dirigenti di Tesla e SpaceX: "Elon Musk consuma droghe illegali"

Elon Musk, fondatore di Tesla e da poco proprietario di Twitter, grazie ad un sondaggio realizzato da lui stesso sull’app social ha deciso che si dimetterà da Ceo di Twitter.

ELON MUSK LASCIA TWITTER

“Mi dimetterò da amministratore di Twitter, non appena avrò trovato qualcuno di abbastanza folle da assumere l’incarico”. Con questa frase, l’imprenditore sudafricano, naturalizzato canadese annuncia il suo ritiro.

Musk che aveva fatto piazza pulita, licenziando dipendenti su dipendenti, creando non poche polemiche, non ha trovato nel social quella miniera d’oro che immaginava : “Twitter rischia la bancarotta, perde 4 milioni di dollari al giorno”.

A criticare le mosse dell’imprenditore, il Cofondatore Dorsey : “Non ha senso” e il miliardario Bill Gates.

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Tecnologia

Il futuro secondo Elon Musk, tra microchip cerebrali e viaggi ipersonici

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L’allarme dei dirigenti di Tesla e SpaceX: "Elon Musk consuma droghe illegali"

Il futuro secondo Elon Musk

Tra i primi a proporre di impiantare microchip nel corpo umano ci sono stati gli svedesi e in particolare l’azienda Biohax, leader nel settore. Nel Paese scandinavo sono già migliaia i cittadini che per “facilitarsi la vita” si sono fatti “installare” un circuito integrato della dimensione di un chicco di riso: lo usano per aprire il portone della propria abitazione, per pagare il conto e per entrare in palestra.

Ai nordici, dotati di grande pragmatismo, questa comodità piace così tanto che nel giro di un anno oltre duemila extra chip sono stati impiantati in altrettanti clienti.

In attesa di capire come il resto del Mondo percepirà questa novità, Elon Musk si è portato avanti col lavoro e ha recentemente annunciato di aspettare l’approvazione del suo ultimo progetto: il chip cerebrale Neuralink. La società Californiana ha già inviato alla “Food and Drug Administration” (la versione americana della nostra “Agenzia del farmaco”) i documenti relativi ai propri studi e il vulcanico imprenditore sudafricano si augura di ricevere il nulla osta nel giro di sei mesi.

La tecnologia nella vita quotidiana

La speranza è che, con questo dispositivo wireless, chi ha disabilità possa tornare a muoversi, a comunicare e persino a vedere. Si parla anche di probabili benefici in casi di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. Se efficace, questo congegno trasformerebbe il sogno in realtà per migliaia di persone malate. Tuttavia, come lo stesso Musk ha ammesso, è importante essere sicuri prima di inserire della tecnologia, ormai quasi un’estensione dell’uomo stesso, in un corpo umano. Il digitale ormai rende semplicissime operazioni come pagare un bollettino postale o prenotare una vacanza. Persino abitudini “sociali” come giocare al Totocalcio ormai possono essere svolte online, grazie anche all’aiuto di siti che sostanzialmente forniscono quote live di ogni sport praticato in qualsiasi parte del mondo, in tempo reale.

E anche le vincite frutto di tali scommesse vengono ormai ritirate in maniera virtuale. Roba da mandare in pensione i protagonisti dell’“Audace colpo dei soliti ignoti”, (film del 1959) che parla di un gruppo di ladri intento a derubare un furgone porta valori con l’incasso delle puntate del Totocalcio. La banda capitanata da “Peppe er Pantera” mai avrebbe pensato di poter restare senza lavoro, così come nel 1950 non si potevano prevedere gli effetti della digitalizzazione sugli anni 2000.

Cosa ci riserverà il futuro?

Elon Musk, che della propria capacità di immaginare il mondo venturo ha fatto il suo punto di forza, punta il tutto per tutto sulla tecnologia; con la sua Neuralink progetta di creare, oltre al chip cerebrale, altri dispositivi wireless con lo scopo di potenziare le capacità dell’uomo per conseguire una perfetta convivenza con l’intelligenza artificiale. Inoltre il visionario magnate prevede un mondo, anzi una galassia, dalle distanze sempre più ravvicinate. Con la sua SpaceX (la prima azienda privata a inviare due astronauti nello spazio) vorrebbe creare una rete di spazioporti galleggianti che consentirebbero viaggi ipersonici sia sul nostro pianeta, permettendo di raggiungere qualsiasi destinazione nel giro di un’ora, sia nello spazio, per trasportare carichi sulla Luna o su Marte. Insomma, consentiteci un’altra citazione cinematografica: neanche Robert Zemeckis ne “Il Ritorno al futuro” era arrivato a tanto.

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