Politica
Elezioni 2022 – Dimissioni Mattarella, scontro a distanza tra Berlusconi e Letta
Elezioni 2022 – Dimissioni Mattarella, il leader di FI attacca il Capo dello Stato. La replica dell’omologo del PD

In questi giorni di campagna elettorale fa capolino, a sorpresa, il tema delle dimissioni Mattarella. A lanciarlo Silvio Berlusconi, intervistato questa mattina da Radio Capital. L’ex premier continua a coltivare l’ambizione del Quirinale e ritiene di aver trovato l’arma per raggiungere finalmente l’obiettivo: il presidenzialismo. “Spero che la riforma costituzionale si faccia, è dal ’95 che la propongo“, rivela. Esaltando le qualità del sistema: “E’ perfettamente democratico ed esalta la democrazia. Questo perchè consente al popolo di scegliere direttamente da chi vuole essere governato“.
DIMISSIONI MATTARELLA, LE PAROLE DI BERLUSCONI
Incalzato poi sulle possibili conseguenze che l’approvazione avrebbe sulla composizione dell’apparato statale, Berlusconi, non ha dubbi: “Sì, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella per andare all’elezione diretta del Capo dello Stato“. In una corsa che vedrebbe proprio il leader di FI tra i concorrenti in pole. Leader che però intanto è concentrato su un altra corsa, quella per un posto in Senato: “Guiderò la campagna con la stessa dedizione di quando sono sceso in campo 28 anni fa“, assicura.
DIMISSIONI MATTARELLA, LA REPLICA DI LETTA
Le sue parole sulle dimissioni Mattarella non hanno però mancato di suscitare reazioni. Su tutte, quella del segretario del Partito Democratico Enrico Letta. “Quanto dichiarato da Berlusconi – dice a ‘Radio Anch’io – dimostra che l’unico modo per battere la destra è votare la coalizione nata attorno al Pd. Dice che se vince peggiorerà la Costituzione e attacca Mattarella. Ciò dimostra quanto sia pericolosa per il paese questa destra. La quale, dopo aver fatto cadere Draghi, vuole fare lo stesso con il Capo dello Stato. Che è un punto di unità per il paese e che noi difenderemo“.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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