18 Marzo 2024

ROMA E DINTORNI

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Ladispoli, 38enne operaio massacra imprenditore per l’aumento: arrestato

Operaio massacra imprenditore. Il motivo? Ottenere più soldi in busta paga. Protagonisti di questa storia un 56enne, attivo nel settore dell’edilizia, e uno dei suoi dipendenti, di origini marocchine. Operaio massacra imprenditore ed è disposto proprio a tutto pur di raggiungere lo scopo. Non solo violenze verbali e fisiche, ma anche pedinamenti a danno della vittima, anche fin sotto la propria abitazione. L’escalation non si è fermata neanche quando l’imprenditore è finito in ospedale in codice rosso dopo un’aggressione. Finché qualche giorno fa, al termine dell’ennesimo episodio, l’operaio è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori e lesioni.

OPERAIO MASSACRA IMPRENDITORE, LA STORIA

L’incubo per il 56enne ha avuto inizio lo scorso febbraio, dopo la pretesa del dipendente di una paga maggiore rispetto a quella concordata. “Dammi più soldi o ti massacro“, le parole decisamente minacciose. Che il 38enne avrebbe poi concretizzato di lì a qualche mese: alla fine di maggio, infatti, avrebbe sorpreso il datore di lavoro nel centro di Ladispoli, aggredendolo con pugni e calci. Il tutto sotto gli occhi dei passanti, che seppur atterriti non avevano esitato ad avvisare il 112. L’imprenditore, volto tumefatto e fratture su tutto il corpo, era stato giudicato guaribile in 30 giorni. L’operaio, dopo il pestaggio, si era invece dato precipitosamente alla fuga.

Operaio massacra imprenditore ladispoli
Ladispoli, il teatro dell’aggressione

OPERAIO MASSACRA IMPRENDITORE, IL LIETO FINE

Tempo qualche settimana, era però tornato a farsi vivo con il datore di lavoro. Al quale aveva avanzato nuove richieste di denaro per alcuni lavori svolti. “Mi hai pagato troppo poco – gli avrebbe detto – Voglio più soldi quanto ho realizzato a febbraio. Non sto scherzando“. Parole cui avrebbe fatto seguire ricatti e altre botte. A questo punto, l’imprenditore non ce l’ha fatta più e ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri. I quali sono intervenuti e con le manette hanno posto fine all’incresciosa situazione.


di Villani

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