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Attualità

Codici identificativi ai poliziotti – La proposta di Laura Boldrini

Codici identificativi ai poliziotti – Le parole della deputata dem, che ha rivelato di aver già portato la ‘crociata’ in Parlamento

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Codici identificativi ai poliziotti – La proposta di Laura Boldrini

Codici identificativi ai poliziotti. Un sistema utilissimo, soprattutto nei casi di manifestazioni di piazza. Almeno così lo giudica Laura Boldrini, che rivela l’approdo dell’istanza sul tavolo delle istituzioni. “Oggi – scrive in una nota l’onorevole del Pd – ho presentato una proposta di legge per introdurre disposizioni in linea con gli standard internazionali“. Cosa ciò voglia dire in concreto è lei stessa a spiegarlo: “Si dovranno utilizzare dei codici alfanumerici, da apporre in maniera ben visibile su caschi e uniformi degli operatori delle Forze di Polizia impegnati in attività di ordine pubblico. I quali, in questo modo, potranno essere subito identificati“.

CODICI IDENTIFICATIVI AI POLIZIOTTI: “COLMARE LACUNA DEL SISTEMA”

Una norma che l’Italia non è il primo paese a mettere in vigore: “In molti paesi – sottolinea la Boldrini – l’uso di tali codici è già un patrimonio acquisito. Penso ad esempio al Regno Unito e alla Francia“. La proposta non arriva in una giornata come le altre: “Siamo – ricorda la deputata – a 21 anni dai tragici fatti accaduti durante il G8 di Genova. Una delle pagine più oscure e gravi della nostra storia recente“. Una circostanza spartiacque: “Da allora la società italiana è cambiata e le Forze di Polizia hanno maturato una nuova consapevolezza e sensibilità“. La Boldrini invita dunque a “colmare una lacuna del sistema“, perchè “ad un compito importante e centrale devono corrispondere eguali responsabilità“.

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Panico nei cieli: Volo Alicante-Fiumicino diventa un ottovolante aereo

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Panico nei cieli: Volo Alicante-Fiumicino diventa un ottovolante aereo

#IncuboInQuota: Turbolenze e Panico a Bordo di un Volo per Alicante! 😱✈️ #Viaggi #Aereo

Un’esperienza da incubo quella vissuta dai passeggeri di un volo diretto ad Alicante. “Più l’aereo scendeva e più peggiorava la situazione,” racconta un viaggiatore a Fanpage.it. Durante la discesa, il terrore si è impadronito dei passeggeri mentre l’aereo mostrava segni di instabilità.

“Panico a bordo,” descrive chi c’era, mentre il pilota decideva improvvisamente di riprendere quota per gestire la situazione. Secondo la testimonianza, questi sono stati “gli attimi peggiori,” con la tensione che cresceva minuto dopo minuto. La gravità del momento è stata accentuata dal malore di un passeggero, tanto da richiedere l’uso di una bombola dell’ossigeno da parte delle hostess.

Il racconto del testimone lascia chiaramente intendere quanto drammatica possa risultare un’esperienza simile. Un episodio che riporta l’attenzione sulle difficoltà dei viaggi aerei e sui riflessi pronti necessari da parte dell’equipaggio di cabina.

Un’occasione, quella di questo volo, per riflettere sull’importanza della sicurezza e della preparazione quando si tratta di affrontare l’inaspettato in aria.

Fonte Verificata

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Italia

Eseguito lo sfratto del centro Sociale Leoncavallo. Dopo anni lo stato vince la battaglia

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Eseguito lo sfratto del centro Sociale Leoncavallo. Dopo anni lo stato vince la battaglia

Sfrattato e sgomberato il centro sociale Leoncavallo di Milano.

Milano: eseguito sfratto del centro sociale Leoncavallo

In questo momento a Milano stanno eseguendo lo sfratto del centro sociale Leoncavallo. La notizia battuta dalle agenzie di stampa informa che è stato eseguito il provvedimento di sfratto dell’immobile occupato abusivamente dal centro sociale Leoncavallo. Poco prima delle 9 l’ufficiale giudiziario con la collaborazione della polizia di Stato ha fatto accesso nell’ex cartiera di via Watteau.

Leoncavallo sfratto rinviato 100 volte

Lo sfratto del centro sociale di via Watteau era stato rinviato un centinaio di volte e lo scorso novembre il ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire 3 milioni ai Cabassi, proprietari dell’area, proprio per il mancato sgombero. Nei mesi scorsi l’associazione Mamme del Leoncavallo aveva presentato una manifestazione d’interesse al Comune per un immobile in via San Dionigi che poteva rappresentare un primo passo per lo spostamento del centro sociale dall’attuale spazio. Lo storico ‘Leonka’, così lo chiamavano a Milano occupa lo spazio in via Watteau dal 1994.

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