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Impagnatiello, la consulenza psichiatrica nel piano anti ergastolo della difesa

Alessandro Impagnatiello: l’importanza della consulenza psichiatrica nell’ambito della difesa legale
Prossimamente si terrà la prima udienza del processo di Alessandro Impagnatiello, il quale risulta colpevole dell’omicidio della fidanzata incinta. Lo scopo della sua difesa è evitare la condanna all’ergastolo. Attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, il 30enne dovrà affrontare la presidente della prima corte d’assise, il giudice a latere e sei giudici popolari nella data stabilita per il 18 gennaio.
Il consulente psichiatrico: una risorsa cruciale per la difesa
Nel tentativo di evitare la condanna all’ergastolo, i legali di Impagnatiello potrebbero adottare una strategia legale che prevede la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare le sue condizioni psichiche al momento del crimine. Prima del tragico avvenimento del 27 maggio, durante il quale ha commesso l’omicidio della compagna, non risultano essere emersi episodi di violenza da parte del 30enne. Tuttavia, nel corso della sua detenzione, si è sottoposto a una visita da parte di un consulente psichiatrico.
Le argomentazioni della procura
Dall’altra parte, la procura sottolinea la premeditazione dell’omicidio, affermando che l’imputato avesse pianificato ogni dettaglio del crimine. Le prove a sostegno di questa tesi includono ricerche online su come disfarsi di un corpo e l’acquisto di un topicida, che sarebbe stato somministrato giornalmente alla fidanzata incinta per ucciderla insieme al nascituro.
Le circostanze aggravanti
Le accuse nei confronti di Impagnatiello comprendono l’omicidio aggravato per futili motivi, crudeltà e convivenza, ma soprattutto per la premeditazione. Gli inquirenti sostengono che l’imputato abbia pianificato attentamente l’eliminazione della fidanzata e del loro bambino, che sarebbe dovuto nascere in estate.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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