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Privatizzazioni, il Governo riflette su Poste e Ferrovie: le possibili novità

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Privatizzazioni, il Governo riflette su Poste e Ferrovie: le possibili novità

Le privatizzazioni e le prospettive di cambiamento nel panorama economico italiano

Il panorama economico italiano si sta preparando ad affrontare nuove sfide e cambiamenti nel quadro delle privatizzazioni. La legge di Bilancio appena approvata fa emergere la necessità di riconsiderare alcune misure e di trovare nuove risorse, senza gravare ulteriormente sulle tasse. La premier Giorgia Meloni si sta concentrando sul futuro, cercando soluzioni per garantire la stabilità economica, ma l’incertezza sulle previsioni di crescita e l’impossibilità di ricorrere all’extradeficit rappresentano un grosso peso.

Nel tentativo di reperire le risorse necessarie, si delineano due possibili strade: l’aumento delle tasse o il taglio della spesa pubblica. Giorgia Meloni si è espressa a favore del secondo approccio e ha sottolineato l’importanza di effettuare una revisione accurata della spesa per ottimizzare l’utilizzo delle risorse.

L’agenda del governo prevede anche una serie di privatizzazioni che potrebbero contribuire a ottenere fino a 20 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Meloni enfatizza che l’obiettivo non è quello di elargire benefici a pochi privilegiati, ma piuttosto di ridurre l’intervento dello Stato dove non è essenziale e riaffermarlo nei settori cruciali.

Un esempio concreto riguarda la riduzione della partecipazione statale in società come Poste e l’apertura al capitale privato in settori in cui lo Stato detiene il controllo totale, come nel caso delle Ferrovie.

L’orientamento verso una gestione più efficiente delle risorse pubbliche è un tema centrale nell’agenda del governo, che sta operando per indirizzare le pensioni in modo da garantire una transizione più equa tra le generazioni attuali e quelle future.

Nonostante l’incertezza sul futuro economico, la premier Meloni si mostra ottimista e punta a individuare segnali di crescita positivi, pur rimanendo aperta a valutare eventuali correzioni della manovra in base all’evolversi della situazione economica nel corso dell’anno.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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