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Supermercati senza casse, sarà boom nel 2024: le strategie delle principali catene

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Supermercati senza casse, sarà boom nel 2024: le strategie delle principali catene

Il futuro dei supermercati: boom dei punti vendita senza casse

Il 2024 potrebbe essere testimone del boom dei supermercati senza casse, con due importanti insegne – Esselunga e Pam Panorama – che hanno recentemente annunciato l’apertura imminente di punti vendita cashierless.

In particolare, Esselunga dovrebbe inaugurare nei primi mesi dell’anno uno store di 200 metri quadri senza casse, a insegna laEsse, situato a Milano nel Mind-Village, un quartiere ad alto potenziale che ospiterà un mix di abitazioni residenziali, uffici, centri di ricerca e campus universitari. Pam ha dichiarato di aver scelto il capoluogo lombardo, ma al momento non ha svelato la location precisa. La cooperativa Dao (associata a Cia-Conad) è stata pioniera in Italia aprendo TuDay nel centro di Verona, uno store fluido su una superficie di 200 mq, che offre 2.800 referenze, di cui il 20% è costituito da prodotti freschi e freschissimi, rivolgendosi sia agli abitanti della zona sia ai turisti.

Questi punti vendita si basano sull’esperienza definita “frictionless”, in cui il cliente entra, fa la spesa e esce, senza passare i prodotti in cassa o da uno scanner. Lo scontrino compare direttamente sullo smartphone, e il pagamento viene gestito automaticamente da un’app. Un sistema di telecamere, bilance e sensori traccia ciò che viene prelevato dallo scaffale o pesato sulla bilancia. Il vantaggio per i consumatori è il risparmio di tempo, evitando le code alle casse, come evidenziato da un’indagine realizzata dall’Università Bocconi su un campione di oltre 1.200 italiani.

Gli store cashierless sono apprezzati soprattutto dagli uomini, dai 18 ai 54 anni, che vivono in centri urbani di medie e grandi dimensioni. Nonostante ciò, l’utilizzo delle carte fedeltà permette già di tracciare gli acquisti, e i sistemi di self scanning monitorano con precisione il processo. Questi punti vendita presentano anche criticità, in particolare riguardo alla privacy e al personale. Tuttavia, mentre sarà necessaria la presenza di addetti all’assistenza clienti, i cassieri potrebbero semplicemente cambiare ruolo anziché scomparire del tutto.

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Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

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Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.

Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,

“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.

Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.

Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!

Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.

Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.

Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.

Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.

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